
ROMA- L’Italia è il paese più accogliente al mondo. È quel paese che prima di tutti ha sperimentato sulla propria pelle l’effetto dell’immigrazione per esigenze di vita. Subito dopo il dopoguerra siamo emigrati in cerca di fortuna, ma siamo stati i primi a capire che bisognava rispettare le regole e le tradizioni dei paesi ospitanti. Cosa che non succede oggi con l’effetto dell’immigrazione di massa.
La nostra immigrazione è servita per far crescere il paese e farlo sviluppare fino a portarlo ad essere uno dei primi al mondo. Il successo delle imprese italiane hanno fatto sì che tutto il mondo ce le invidiasse. Abbiamo creato una forte economia basata sul mady in italy. Dopo, però, è arrivata una classe dirigente irresponsabile e incapace, che ha rotto tutto quello che era stato creato dal dopoguerra.
I massimi responsabili di questo disastro moderno sono stati gli attori politici di sinistra. La sinistra per cultura ideologica ha posto sempre al centro delle sue politiche uno stato sociale che, ovviamente, e deve continuamente chiedere soldi al cittadino. Più stato sociale significa semplicemente più tasse e non ci vuole di certo uno stratega politico o un economista per comprenderlo.
Dobbiamo costatare che da 6 anni ad oggi, la pressione fiscale dovuta maggiormente ai governi del Pd o magari sostenuti dall’esterno dal Pd, come il governo Monti è salita a circa il 55% del Pil, tenendo conto, oltre che della tassazione diretta, di quella indiretta , e tutte le istituzioni messe insieme che chiedono tasse al contribuente. Un prelievo di queste dimensioni è eccessivo anche per un breve periodo, ma qui, ormai, siamo entrati nell’idea che è tutto normale è può durare a tempo indeterminato.
Negli ultimi venti anni abbiamo assistito ad un aumento consistente della pressione fiscale. E proprio i governi di sinistra sono stati quelli che hanno fatto lievitare il prelievo, proprio perché parlavano di stato sociale, ma alla fine le tasse sono servite ad altro e non per il sociale. Infatti oggi, grazie proprio alla sinistra, lo stato sociale è stato smantellato. I governi di sinistra non appena sono andati al governo si sono affrettati ad aumentare le tasse. Ma non è andata bene nemmeno quando ci sono stati governi di centrodestra, che invece di abbassarle ne hanno aggiunte di nuove.
È chiaro che oggi i cittadini vivono nella speranza che questo nuovo governa possa invertire la rotta e abbassare le tasse in maniera significativa. L’abbassamento delle tasse è lo strumento necessario per far ripartire i consumi e permettere ai cittadini di poter respirare avendo qualche soldo in più in tasca da spendere. Solo in questo modo può ripartire l’intera economia.
Finora ci siamo ritrovati menti malate di un’ideologia superata: la sinistra crede che con l’aumento delle tasse, con la costruzione di uno stato di polizia, e con atti di pignoramento nei confronti dei cittadini, si risolve il problema. Purtroppo ciò non è successo e oggi la nostra economia è in profonda agonia proprio in virtù di pezzenti metodi delle sinistre di tartassare i cittadini. Metodo che ha portato anche alla fine del lavoro: era inevitabile come conseguenza. Infatti più alto è il prelievo fiscale e meno soldi hanno i cittadini da spendere per i consumi e, se i consumi calano, ne soffrono le imprese, che asfissiati dal crollo sistematico della domanda provocano il crollo occupazionale come sta accadendo in tutti questi anni.
È tutto un vortice che si trascina dietro l’intero pacchetto sociale. Che sia stata tutta follia l’inasprimento fiscale, oggi si traduce in aumento della disoccupazione che riduce ulteriormente il monte salari e, quindi, i consumi, questo produce nuovi fallimenti e così via arrivando, di fatto, al fallimento totale del tessuto imprenditoriale italiano. Peraltro la flessione occupazionale, in termini lineari, produce anche una contrazione del gettito fiscale, con il risultato di spingere ad una nuova stretta per mantenere costante il gettito. E di questo passo si arriva alla bancarotta.
Quindi le idee di sinistra e chi le coltiva e segue, sono sbagliate. La sinistra ha sempre ritenuto che abbassare le tasse significhi semplicemente tagliare lo stato sociale. Poi magari va addirittura oltre e pensa che lo stato sociale vada sempre più allargato e che dunque non si debba avere paura ad imporre nuove tasse. Mentalità limitata e distruttiva, che non è mai andata bene né ieri né oggi, e la sinistra ha dimostrato di essere solo ipocrita e cialtrona, perché ha solo causato danni al nostro paese e nessun beneficio.
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