
ROMA- Ieri sera a Porta a Porta sono stati dei sondaggi che evidenziano come questa legge elettorale va modificata, poiché al momento nessun partito sarebbe in grado di ottenere la giusta maggioranza per governare. I sondaggi sono chiari: il Pd e il Movimento 5 Stelle appaiati al 30% (portando in parlamento 191 deputati ciascuno), la Lega si fermerebbe al 13%, Forza Italia al 12% (con 76 parlamentari), Fratelli d’Italia al 5% e Ncd al 3% (riuscendo così a superare la soglia minima per l’accesso in Parlamento). I risultati ottenuti dall’istituto Tecné non sono molto distanti da questi. Il movimento grillino risulterebbe il primo partito con il 30,5% dei consensi (e 194 seggi) mentre il Pd si fermerebbe al 29% (184 seggi). Lega e Forza Italia appaiate al 13% e Fratelli d’Italia sempre al 5%.
Ma quello che fa tremare l’arroganza di Renzi è l’eventuale scissione all’interno del PD, infatti i numeri danno una consistenza all’asse Bersani-D’Alema con emiliano alla guida di questa scissione. Va anche detto che poi potrebbe esserci un’accoppiata che potrebbe giungere dalla neonata Sinistra Italiana. Il Pd orfano di D’Alema e Bersani si fermerebbe al 22% dei consensi. Gli scissionisti si fermerebbero all’11%, superando la soglia psicologica del 10 per cento. Il partito scissionista potrebbe arrivare addirittura al 14% con 90 parlamentari, se buona parte della sinistra vedrebbe in Emiliano l’uomo giusto per guidare la parte uscente del PD. Insomma, Renzi si vede ad un passo dalla disfatta. Il suo modo di essere presuntuoso ha stancato la base del partito, quella per intenderci che decide nelle realtà locali, ed è proprio lì che Renzi prenderebbe la più grossa batosta mai ricevuta finora.
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