
Stamattina parlavamo con persone che hanno sempre votato a sinistra, ebbene, incazzati neri hanno detto che mai più voteranno a sinistra. Uno stato d’animo molto diffuso tra gli elettori di sinistra. La crisi di governo ha accentuato il disprezzo politico nei confronti della sinistra italiana. A cadere sotto i colpi dell’elettorato ormai c’è il Movimento Cinque Stelle. Di Maio alcuni giorni fa disse che l’esperienza con Renzi era finita e mai più con Italia Viva. È difficile credergli, infatti ieri il M5S ha riaperto le porte a Renzi per un governo Conte Ter creando una grande spaccatura all’interno dei grillini. Con questa uscita si è macchiato del tutto la sua onorabilità. È difficile che l’elettorato italiano gli dia più fiducia, è del tutto impossibile: quello che dicono la sera non è vero la mattina.
Il capo dello stato ha chiesto al presidente della Camera, Roberto Fico, di esplorare tra le forze di maggioranza, solo di maggioranza, se ci sono i margini per metterli d’accordo, per formare un nuovo governo a guida Conte. Valutare se ci sono i numeri con l’appoggio di altri gruppo, ma l’importante che sia un governo M5S-PD-LEU-IV. Il capo dello stato non ha dato altre vie a Fico, deve ricucire lo strappo e far partire un nuovo governo con la stessa maggioranza. Per trentadue ore, come sottolinea lo stesso presidente della Repubblica, ha annotato le posizioni e le richieste dei partiti e ciò che emerge è “la prospettiva di una maggioranza politica composta a partire dai gruppi che sostenevano il governo precedente. Questa possibilità – ha spiegato – va doverosamente verificata”.
Il M5S si sta ulteriormente sporcando la faccia, perché dovrà risedersi insieme a chi ha iniziato a rifiutare come alleato, piegandosi definitivamente ai voleri di Matteo Renzi, che subito dopo la formazione del nuovo governo diventa il partito di maggioranza all’interno del governo, poiché può farlo cadere in ogni momento. Da quando è iniziata questa legislatura siamo già a tre governi, peggio di così non poteva andare.
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