
Il virus dovrebbe insegnarci tanto. Farci capire che tutto quello che abbiamo costruito attraverso una società moderna, ha completamente annientato la nostra capacità di riflettere. Se analizziamo a fondo la nostra vita, ci rendiamo conto del fenomeno che ci induce a rinviare ogni nostra intenzione di opporci a situazioni che ledono la serenità del vivere quotidiano. Siamo attaccati al filo dell’informazione che, purtroppo, il più delle volte è distorta. Disorienta la mente umana, pilotandola con input al nostro cervello guidandolo dove gli altri vogliono e non dove noi vogliamo. L’alta tecnologia nata negli ultimi venti anni ha condizionato in pieno la nostra esistenza. Siamo capaci di stare ore ore su un cellulare invece di dedicare anche un quarto d’ora ai bisogni altrui. Sono i modi tipici della società contemporanea che lascia correre il tempo velocemente e, oltretutto, lo indirizza verso il consumismo che obbliga, molte volte, le persone ad indebitarsi per comprare. Gli strumenti ci sono tutti, quindi le persone non si rendono conto di ciò che spendono e come spendono. Non si bada al superfluo, non ci si rende conto dell’utilità degli acquisti, si spende e basta. Lo facciamo perché siamo pilotati, ci bombardano di notizie e pubblicità per indurre i cittadini a spendere.
Non è solo un effetto che riguarda il consumismo, e anche il tessuto sociale che ne risente di una modernità che ha spostato le lancette fermo l’arroganza. C’è in giro molto menefreghismo. L’umanità si è divisa in tre tronchi: da un alto troviamo pochi soggetti, 10%, che detengono la maggior parte della ricchezza mondiale, dall’altro troviamo il popolo, il 70%, che lentamente sta diventando schiavo delle ricchezze altrui. Un 20% corre invece per accumulare ricchezze, anche truffando, a discapito del resto della società che vive nella speranza che altri migliorino le loro condizioni. Una speranza che rimane tale, poiché la società ha cambiato verso, e lascia per strada chiunque sia afflitto dalla sofferenza. Business, questo è l’unica cosa che interessa all’attuale società ipocrita.
Anche il soggetto politico- istituzionale ha intrapreso la strada del business. Le leggi che partoriscono non vanno mai a sostegno del cittadino, ma favoriscono l’interesse di strutture che già detengono la ricchezza. I cittadini sono diventati cavia al servizio del sistema. A loro viene sottratto la maggior parte di ciò che guadagnano. Oggi nel paese Italia la tassazione ha raggiunto il 70% sommando le tasse dovute a tutte le situazioni italiane. Per il cittadino non c’è difesa che tenga, sono leggi dello stato, fatte da soggetti che i cittadini votano, ma una volta al potere il sistema non cambia: sono sempre i cittadini oggetti prediletti delle decisioni politiche. Ecco, riflettiamo, forse è meglio opporsi ai modi tipici della società contemporanea e iniziare a ragione ad una marcia indietro che metta al centro di tutto la persona, l’esser umano come obiettivo da difendere, e non l’interesse economico di chi vuole tutto a discapito degli altri.
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