NAPOLI- Il mio incontro con Sabrina Ciani, direttore editoriale di Turisa Editrice, per parlare dei nuovi progetti della casa editrice, e non solo…
Ciao Sabrina, grazie per aver accettato quest’intervista: sei direttore editoriale presso Turisa Editrice: cosa significa essere editore oggi e qual è il futuro dell’editoria in Italia, secondo te?
Grazie a te Ilaria per avermi ospitato nel tuo spazio. Complimenti, bella domanda, impegnativa la risposta direi! Che il settore dell’editoria sia in crisi è risaputo. Diventa sempre più concorrenziale, spietato, saturo e c’è da dire che in Italia, rispetto agli altri paesi europei, si legge molto meno. E’ sicuramente un deterrente. Ma cosa si legge? Quali sono i gusti dei lettori? Come individuare talentuose penne? Sono solo alcuni degli interrogativi e delle responsabilità che ci si pone in quanto editori. Noi della Turisa siamo un gruppo di amici giornalisti, mossi dall’entusiasmo, dalla voglia di farci conoscere, con l’ambizione di crescere e con il desiderio di affermare il nostro nome. Risulta difficile fare previsioni su cosa riserverà il mercato editoriale, se consideriamo la crisi economica generale, ma abbiamo tutte le buone intenzioni di non deporre le armi. Investiamo nel lavoro di gruppo, è un’esperienza che ci fa crescere quotidianamente, ci permette di entrare in contatto con persone interessanti, ci si arricchisce. Innovazione, qualità, comunicazione, progettualità, fantasia: sono queste le parole chiave che costituiscono il marchio di fabbrica della Turisa.
Vogliamo parlare della vostra linea editoriale: cosa la caratterizza?
Un prodotto culturale che possa rappresentare oggi una proposta spendibile sul mercato è impresa assai ardua. E’ pur vero che siamo nati da pochi mesi, ma ci teniamo a ‘coltivare’ la qualità dello scritto rispettando le collane che abbiamo creato, che vanno dalla narrativa alla saggistica, dalle biografie ai testi scientifici. Ma, soprattutto, una linea editoriale non noiosa, fruibile e che possa ridestare il piacere ed il gusto di sfogliare un buon libro. Comunemente una linea editoriale riflette una precisa idea da parte dell’editore di pubblicare quella cosa piuttosto che un’altra, certo una direzione aiuta ad ottimizzare ed indirizzare il lavoro di scelta e selezione, ma cerchiamo di non essere vincolati a questo, sarebbe riduttivo.
Quali sono gli elementi che vi orientano nella scelta degli autori da pubblicare?
L’autore quando ha davanti carta e penna, si mette alla prova, crea delle pagine che sono un vero e proprio atto d’amore verso se stesso e nei confronti del potenziale pubblico che leggerà. La modalità con cui approcciamo un testo è semplice. Quando qualcuno dello staff legge per primo un manoscritto che arriva in redazione, lo valuta autonomamente per poi sottoporlo agli altri per le successive letture utili poi al confronto. Se il testo convince e piace, allora si procede a collocarlo nel nostro catalogo. Dal direttore editoriale all’ufficio stampa, dall’editor al commerciale, tutti seguono le vari fasi della nascita ed elaborazione del libro. Gli elementi che catturano la nostra attenzione sono sicuramente la fantasia, l’immaginazione, la sensibilità, la sua “anima interiore”.
In quali progetti letterari siete al momento impegnati?
A breve faremo la presentazione ufficiale di un bel prodotto editoriale. Un cofanetto che contiene il libro “Un miracolo di note” in cui si parla della vita del Maestro Vincenzo Sorrentino, un pianista, compositore napoletano e il suo ultimo capolavoro,un Cd dal titolo Flashback. Un meraviglioso viaggio musicale che faremo insieme all’autore.
Che consiglio ti sentiresti di dare ad un giovane autore?
L’importante è crederci, abbandonarsi alla penna e lasciar fluire le parole senza ordine, senza schemi, ma solo dando voce al cuore. Solo così verrà fuori la propria forza narrativa, e solo così si potrà dare vita alla propria opera letteraria valorizzandone lo stile e la scrittura. Il dialogo con l’autore è fondamentale. Insieme si individuano i punti di forza e di debolezza del suo elaborato, si procede con il lavoro di editing, revisione del testo, cercando di preservare la voce narrante dell’autore stesso.
Siamo in chiusura, lascia un messaggio a chi ci legge e a chi ci leggerà…
Vi lascio con un sorriso, che è un po’ il fil rouge della nostra casa editrice. Tu risa (il tuo sorriso in spagnolo), trae spunto dalla celebre poesia del poeta cileno Pablo Neruda. Nella poesia si esalta ciò che a volte viene dato per scontato: il valore e la bellezza di un sorriso. Così come il sorriso anche la lettura esalta il suo valore perché pregna di emozioni, stati d’animo, aneliti, una congerie di sentimenti vissuti e da vivere.
di Ilaria Grasso