
I politici non si pongono la domanda perché i cittadini lì detestano. Se oggi la capitale fosse governata da altri, il M5S avrebbe alzato le barricate contro un decreto che salvasse gli errori altrui. Poiché c’è di mezzo il fallimento totale della giunta Raggi del M5S, chiedono di salvare la capitale.
Per carità in tutti i paesi europei le capitali sono salvate da interventi governativi, ma è un grosso errore. I debiti li deve pagare chi li ha fatti, e non sempre i cittadini. In questo caso tutta l’Italia si deve fare carico dei debiti fatti da Veltroni, Alemanno e Marino, uomini dei partiti storici. Niente di tutto ciò, sono i cittadini chiamati a pagare i tanti miliardi di debito che hanno sviluppato gli interessi maturati nel corso degli anni verso le banche.
C’è anche da dire che non è solo la capitale a morire sotto i debiti, la stragrande maggioranza dei comuni italiani viaggia verso la bancarotta, quindi non solo Roma va salvata, vanno salvati tutti. Ma non può funzionare così, poiché le amministrazioni comunali spendono le risorse dei cittadini spesso per cose ininfluenti a discapito di cose essenziali per i cittadini. Ed è solo un modo per mantenere i consensi e non risolvere le problematiche di una città.
Non si può continuare così: tu ti diverti ed io pago. Ogni volta i cittadini sono chiamati a sborsare soldi per ripagare i debiti altrui. Ogni decreto salva qualcosa dopo comporta un aumento delle tasse per i cittadini. I politici non ci mettono mai un euro, anzi, incassano montagne di euro attraverso stipendi da fiabe del divino amore per la politica. La regola dovrebbe essere che quando un politico amministra male una città, il partito si fa carico degli errori e deve pagare.
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