
Il sud è terra di conquista da parte di tutti sin da quando è stata fondata la Repubblica italiana. Dal primo giorno il sud è stato emarginato dalle politiche nazionali. La colpa? Semplicemente una scelta dei quartieri alti dei partiti. E sì, tutti i partiti che sono nati in Italia nel dopoguerra ad oggi, sono nati al nord, da Roma a salire su. Tutti i partiti sono corsi al sud per prendere i voti dei disperati meridionali che hanno creduto a tutti pur di veder risolti i propri problemi. Purtroppo dal 1948 nel mezzogiorno non è successo nulla: sono solo venuti a prendere i voti, ma il benessere è stato costruito al nord. Tutto quello che ruotava intorno allo sviluppo, si faceva nel settentrione.
Quindi anche la lega, movimento del nord, ha cercato di accaparrarsi i voti dei meridionali. Non solo ci ha provato, ma li ha anche ottenuti nella tornata elettorale per le europee. Cosa diversa, invece, nell’ultima tornata elettorale per le regionali. Questa volta non ha ottenuto lo stesso successo delle europee.
Un cambio di line politica sembra l’orientamento che nelle ultime ore sta interessando la Lega e Salvini. Alzano la voce due dei big della lega: Giorgietti e Zaia. Entrambi chiedono una differenziazione della Lega nello scenario politico italiano. Al sud la Meloni ha preso più voti della lega, contrastarla non sarà facile.
Infatti dall’interno chiedono che si dovrebbe uscire dal linguaggio cifrato di partito, guadagnare la fiducia delle cancellerie europee (e anche degli Usa) mollando posizioni considerate ambigue. Sono in molti dentro la Lega chiedono che Salvini abbandonasse la linea antieuropeista finora condotta. Secondo molti, continuare a dire no agli strumenti che propone l’Europa non è la strada giusta, in un momento di paura, con il rischio di chiusura di tante attività. Quindi il dopo voto delle regionali, nonostante il centrodestra ha conquistato una nuova regione come le Marche, da sempre roccaforte della sinistra, non è bastato per ottenere un successo pieno. Pertanto il cambio di linea politica della Lega viene chiesto con forza a Matteo Salvini che, nei prossimi giorni, dovrà fare di sicuro delle scelte ben precise, altrimenti già all’interno della lega si chiede un congresso per mettere le carte in chiaro sul futuro del carroccio.
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