ROMA- Ammetto, come uomo del sud, che nel meridione la situazione nella sanità è disastrosa per colpa degli uomini del cancro (i partiti), che nel corso degli anni, tenendo le mani sulla sanità pubblica, hanno fatto sì che tutto precipitasse. Nella sanità al sud ci sono stati sprechi enormi, che poi alla fine si sono tradotti in malasanità diffusa in tutto il meridione. Il cancro politico non ha fatto altro che sprecare quelle risorse che erano destinato al miglioramento della sanità nel mezzogiorno.
Il governo Renzi adesso sta adoperando una riforma che in effetti penalizza maggiormente il sud del paese, e vero che ci sono fondi nella manovra destinati alle regioni che hanno buchi nella sanità, ma è anche vero che il sud intero ha bisogno di portare alla pari delle altre regioni l’assistenza sanitaria ai cittadini. Al meridione non occorre altro assistenzialismo, al sud serve che tutto venga equiparato a ciò che avviene al nord. Lo stesso modus operandi deve essere adottato nella sanità del sud, con prezzi che siano uguali in tutta Italia e lo snellimento burocratico che gira dentro la sanità pubblica meridionale per ovviare a mancanze politiche degli ultimi 30 anni.
Occorre avviare una fase nuova che prevede assistenzialismo, bensì provvedimenti che diano respiro a chi soffre di non dover fare lunghe file o mesi di attesa per potersi curare. È qui che bisogna intervenire per creare quelle condizioni migliorative nel rispetto di chi soffre. Oltre gli sprechi politici, la sanità al sud è stata anche vittima di una asfissiante burocrazia dovuta al bisogno di risparmiare per coprire gli sprechi della politica.
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