Mar. Mar 19th, 2024

NAPOLI – Ieri sera sono rimasto scioccato dalle gesta di un gruppo di giovani. Ero seduto in un bar, al mio fianco c’era un gruppo di giovanissimi, età dai sedici ai diciotto anni. Non ho potuto non ascoltarli per la vicinanza che c’era tra noi. Ebbene, sono rimasto deluso da quello che sta costruendo la nostra società attraverso fiction diseducative e libri sulla camorra che sono diventati solamente dannosi.

Questi giovani dialogavano tra loro, e invece di parlare di calcio, libri, film, scuola, fidanzate, esaltavano la figura del signor “Savastano”. Ho faticato molto prima di capire chi fosse questo signore che riempiva la bocca dei ragazzi vicino a me. Premetto che il libro di Gomorra dopo la decima pagina lo buttai sul camino, e non ho mai visto una fiction di Gomorra o altre simili. Quindi solo dopo un po’ ho memorizzato che stavano parlando della fiction Gomorra. È stato veramente schioccante ascoltare i commenti dei ragazzi, tutti improntati intorno alle gesta eroiche dei personaggi della fiction. Addirittura si suggerivano tra di loro come si poteva uccidere quel personaggio o quell’altro, erano talmente preparati che sono già pronti a mettersi in proprio.

La cosa mi ha lasciato amareggiato, poiché con queste fiction stiamo influenzando i giovani avviandoli alla carriera di camorristi perfetti. Il caso di Napoli che ha visto l’accoltellamento di un giovane da parte di un gruppo di altri giovani, dimostra che queste fiction sono dannose. Queste riprese televisive stanno solamente facendo da scuola ai ragazzi, che una volta in gruppo diventano come i personaggi descritti nelle fiction. Vanno ad emulare le gesta prepotenti di ciò che hanno visto e imparato attraverso la fiction. C’è chi si ferma a questi atti sconsiderati e chi invece tenta la scalata del malaffare.

A parer mio l’unica serie televisiva che raccontò alla perfezione la vita della mafia e fece capire no le gesta dei mafiosi, ma cosa era la mafia, fu “La Piovra”. Quella serie fu perfetta, insegnò ma non educò a diventare mafiosi. Dopo quella serie, in TV c’è stata solo una corsa senza sosta a produrre fiction televisive che non hanno nulla di educativo, se non quello di influenzare i giovani. Abbiamo faticato tanto per cercare di indebolire la camorra e le mafie, ma mi sembra che attraverso le fiction abbiamo costruito la più grande scuola per insegnare il mestiere del camorrista e del mafioso.