
ROMA – Non bisogna dare più retta all’unione europea, che viene e vuole dettare leggi in casa nostra. L’Italia vive un momento delicato che non parte da oggi ma ormai ci trasciniamo dietro dal 2002, quando sulla scena è piombato di prepotenza l’euro. Uno strumento che, secondo Prodi, doveva farci lavorare un giorno in meno, invece ci sta facendo lavorare come schiavi, anzi, ci ha tolto il lavoro.
Dopo l’euro si sono verificate una serie di situazioni strumentali piovute addosso ai cittadini attraverso leggi anomale che hanno portato il cittadino fino all’esasperazione. Si sono succeduti alla guida del paese diversi governi di idee diverse, che alla fine non hanno fatto altro che spingere il paese verso la deriva della povertà. Governi irresponsabili e anche incapaci di governare. L’effetto inasprimento della pressione fiscale, ha determinato l’impoverimento dei cittadini, che ormai non sono più nelle capacità di poter pagare più nulla.
Oggi c’è una sola soluzione per poter avviare un percorso nuovo che liberi il popolo dalle tenaglie del fisco arrogante e affamato di soldi. Pace fiscale significa avviare un meccanismo di tregua per il cittadino inseguito dal fisco. Lo stesso governo vuole aiutare imprenditori e famiglie finite nel meccanismo persecutorio del fisco, a liberarsi per poter rimettersi in cammino senza più situazioni che impediscono di poter riemergere. Ormai in questo paese occorrono due soluzioni non più rinviabili: pace fiscale e flat tax, senza di questi due strumenti, l’Italia rischia di precipitare fin dentro il burrone e non sarà più in grado di riemergere.
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