
Le regionali sono un banco di prova anche per il governo giallorosso. Non solo, anche il referendum, che prima dava i sì al 90%, ora rischia di essere capovolto dalla volontà degli italiani di non distruggere il parlamento nel rispetto della costituzione.
Il voto interessa sei Regioni. Guardando i sondaggi che circolano, in cinque regioni la partita sembra già chiusa: il centrodestra è in netto vantaggio in Liguria, Veneto, Marche, Puglia e Valle d’Aosta. In Campania il governatore uscente del Pd Vincenzo De Luca sarebbe favorito sullo sfidante Stefano Caldoro, distaccata la candidata dei Cinque stelle Valeria Ciarambino. Ma anche in Campania iniziano ad accorciarsi le distanze tra De Luca e Caldoro quindi nulla sembra essere scontato. Secondo i dati del sondaggio Winpoll – Cise del 28 agosto (pubblicato dal Sole24ore) in Liguria Giovanni Toti è al 60,1% dei consensi, Ferruccio Sansa, candidato del centrosinistra al 34,4% mentre Aristide Massardo, che corre per Italia viva è al 4,3%. In Puglia Raffaele Fitto, secondo il sondaggio realizzato da Emg Acqua per Affaritaliani.it, distaccherebbe di cinque punti il presidente uscente del Pd Michele Emiliano. Ma la toscana spaventa il PD e la maggioranza giallorossa: si profila un testa a testa tra il candidato di centrosinistra Eugenio Giani con il 43% e la candidata della Lega Susanna Ceccardi con il 42,5% dei consensi. Fuori dalla partita la grillina Irene Galletti (M5s) all’8,3%. Se cade la rossa Toscana per i giallorossi le cose si mettono per davvero male. Anche le Marche ormai sembra andare al centrodestra. Sondaggio Ipos – pubblicato dal Corriere della sera – assegna a Francesco Acquaroli del centrodestra un consenso pari 49%; Maurizio Mangialardi del centrosinistra è 35,8% e Gian Mario Mercorelli al 10,1%. In Veneto non c’è proprio partita. Il governatore uscente Luca Zaia, sostenuto dal centrodestra unito, vola verso al 76,8%.
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