Mar. Mar 19th, 2024

ROMA – Il quadro che si sono trovati davanti lo scorso agosto i controllori dell’Anac, supportati dal nucleo anticorruzione della guardia di finanza, nei cantieri di Ancarano e Campi di Norcia per la realizzazione delle Soluzioni abitative d’emergenza (Sae), le cosiddette casette per i terremotati del Centro Italia, è inquietante. A sollevare i dubbi fu mesi fa il consigliere regionale M5S, Andrea Liberati. Ma la conferma dei dubbi arriva dal presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, infatti le società che dovevano montare i moduli abitativi erano senza le garanzie antimafia. Risultano quindi soggetti non autorizzati che non hanno superato i controlli antimafia, per cui manca la verifica della “assoluta estraneità da legami criminosi”.

I controlli effettuati lo scorso agosto dall’Anac, supportati dal nucleo anticorruzione della guardia di finanza, nei cantieri di Ancarano e Campi di Norcia per la realizzazione delle Soluzioni abitative d’emergenza, hanno evidenziato questa carenza. Su mandato del presidente Cantone, il nucleo speciale anticorruzione della guardia di finanza ha eseguito accertamenti per verificare forniture, trasporti e montaggio della Sae. Nei controlli effettuati direttamente nei cantieri erano presenti imprese che non risultavano tra quelle che avevano presentato la “notifica preliminare” di subappalto. Ora l’Anac ha trasmesso la propria delibera alla Procura di Perugia, alla Dda umbra e a quella di Napoli “per eventuali aspetti di rilevanza penale”.