
BARI-L’Assessorato alla Qualità dell’Ambiente della Regione Puglia prende atto con soddisfazione delle iniziative intraprese dalla Provincia Bat a seguito dell’incontro tenutosi in regione nelle scorse settimane, in relazione alla Timac Agro, tuttavia tiene a sottolineare alcuni punti: in primo luogo è necessario tranquillizzare la popolazione sui rischi. Come sottolineato da Arpa e Asl pur in presenza di criticità sul piano delle contaminazioni, esse, allo stato, non rappresentano una emergenza e neppure un rischio per la salute e l’incolumità dei cittadini.
Inoltre va detto, che la Regione si era già mossa per tempo sulla base delle evidenze rappresentate dagli enti locali e ne è testimonianza il Piano di Messa in sicurezza operativa approvato dalla Conferenza dei servizi che prevede l’intervento sul suolo contaminato: intervento sul quale tutti i soggetti coinvolti sono stati concordi. Quelle stesse evidenze non hanno permesso l’applicazione del principio “chi inquina paga” per quello che riguarda la falda perché, appunto, non è stato dimostrato il nesso di causalità tra i contaminanti e i processi produttivi della Timac.
La maggior parte dei contaminanti evidenziati, infatti, erano presenti anche nei prelievi della falda a monte dello stabilimento. La zona, tra l’altro, è interessata anche da altri insediamenti produttivi e questo potrebbe determinare ulteriori problemi per l’individuazione delle fonti inquinanti.
L’Assessorato è in attesa di acquisire dalla Provincia, cui sono delegate insieme ai comuni territorialmente interessati, le funzioni di individuazione dei soggetti inquinatori, di conoscere i nuovi elementi istruttori emersi nella settimana di Ferragosto, per avviare una proficua interlocuzione con tutti gli Enti preposti alla tutela ambientale.
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