
ROMA- Forse a qualcuno sfugge che la famiglia è il contenitore dove i giovani possono rifugiarsi e sentirsi sicuri. Nell’ultimo ventennio per mera voglia di accontentare le pretese dell’Europa, che ha chiesto al nostro paese ingenti sacrifici, la famiglia si è ritrovata a non poter più essere quella sicurezza per i propri figli. Addirittura si è tentato anche di demonizzare il ruolo della famiglia.
Con la crisi che si è verificata a partire a inizio anni duemila, la famiglia si è ritrovata a combattere contro ogni ristrettezza dovuta proprio alla crisi. Il primo capitolo che ha portato la famiglia a scoppiare è stata la mancanza di lavoro. Chi è riuscito a mettere da parte qualcosa, è riuscito a garantire lo stesso sostentamento per un po’ di tempo al nucleo familiare, ma finiti i risparmi è iniziato il caos.
La cosa peggiore è che le istituzioni hanno iniziato a infierire proprio contro la famiglia, che impossibilitata a pagare tutto, si è vista attaccata dalle istituzioni. Un attacco senza precedenti da parte di un sistema che non ha guardato alle esigenze dei singoli, ma ha fatto di tutta un’erba un fascio, condizionato la vita di chi in quella famiglia non poteva più nulla.
A questo punto la famiglia non è riuscita più a correre dietro anche alle esigenze dei figli che, a sua volta, si sono ritrovati in un inferno incredibile, poiché anche loro non avevano la possibilità di trovare qualcosa che riuscisse a mantenere in parte le loro esigenze. Tutto questo caos è stato costruito da istituzioni irresponsabili, che man mano hanno portato il ceto medio, vero volano dell’economia italiana, a scomparire del tutto.
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