
Nominare Calabria subito si accosta alla ‘ndrangheta. Una regione, dove tutto quello che si è tentato di costruire, sono rimaste macerie. E sono ancora lì in attesa che qualcuno le rimuova per consentire ad una regione bellissima di ripartire alla grande. La Calabria è stata devastata dal predomino ndranghetista e una classe politica cialtrona e mangiona che non ha reso nessun servizio ai cittadini. E pensare che la Calabria potrebbe essere oggi la Lombardia del sud, solo se si fossero concentrate le energie sul turismo.
In questa fase delicata, al timone della regione c’è una coraggiosa donna Calabrese. Una donna che guida la ribellione di un territorio da sempre martoriato. Lo fa rispettando le leggi e per il bene della sua terra. Sa benissimo che se fallisce le colpe ricadranno su di lei, ma coraggiosa com’è, è pronta ad assumersi tutte le responsabilità. Quello che resta della Calabria è nelle mani di Jole Santelli, la governatrice che ha deciso di riaprire attività che il governo ha deciso di continuare a tenere chiuse. Si è assunta la responsabilità della sua decisione. Lo fa perché sa che la terra dove la ‘ndrangheta comanda anche sulle mattonelle dei marciapiedi, ha bisogno della ripartenza rapida, per non dare adito alla malavita di impossessarsi della società calabrese. I Dpcm di Conte non servono a nulla in una regione dove le regole sono prontamente soprafatte da un sistema malavitoso che ha radici profonde nella società calabrese. Quindi la Santelli ha posto le mani avanti, sfidando il governo, sapendo che la sua terra ha bisogno di ben altro in questo momento. Ha bisogno di ripartire, con le dovute precauzioni, ma ripartire. Il bar, il negozio, la pizzeria, la trattoria, il ristorante, hanno bisogno di ricominciare. La Santelli fa un’ordinanza che li mette nelle condizioni di ripartire potendo ricevere i clienti all’aperto. È solo un piccolo passo verso una normalità che tarda ad arrivare. Una governatrice che ha deciso diversamente, ma che la gente, a differenza della politica, sembra condividere. Il tempo ci farà capire se ha avuto ragione o la sua teoria ha fallito.
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