
Siamo davanti ad una tragedia epocale, senza precedenti, ha strappato 22mila persone dai propri affetti, e circola prepotentemente ancora il sentore di odio tra nord e sud. VERGOGNATEVI. Non devono vergognarsi i cittadini, essi non hanno colpe, sono solo vittime di un sistema politico, istituzionale, mediatico, prepotente.
Non siamo mai stati un’unica nazione. Mai. Dopo l’unità d’Italia le ricchezze del sud sono state trasferite al nord. Dopo la fine della seconda guerra mondiale la ricchezza è stata concentrata al nord a discapito del sud. La storia si ripeteva sotto gli occhi di tutti. Ma di cosa vogliamo parlare.
Oggi che il nord ha fallito, non si prende le sue responsabilità. Spiacenti, questa volta il sud è stato più bravo del nord, bisogna prenderne atto. Bisogna avere l’umiltà di dire abbiamo sbagliato. Abbiamo sottovalutato tutto, abbiamo causato un danno all’intera nazione per errori di superficialità. Fermate la vostra mania di grandezza, perché davanti alle morti di massa tutti siamo impotenti. Fermatevi a riflettere, perché ora c’è di mezzo la salvezza dell’intera nazione. Se voi, arrogantemente, vi ritenete essere l’Italia e gli altri sono stranieri, allora è giusto iniziare a pensare a un cambio di marcia in questo paese dove, l’unità, non è mai arrivata. I fratelli del nord, ripeto, non hanno colpe.
Ora è il momento giusto per ricostruire, invece continuiamo, arrogantemente, ad assistere a scaramucce politiche che mettono a rischio l’essenza del paese. C’è una nazione da salvare, serve collegialità, servono scelte condivise, serve quello che è sempre mancato: l’unità d’Italia. Il sud ha dimostrato di avere un cuore grande, ha aperto le porte ai fratelli nordisti senza pensarci su, com’è lo spirito meridionale. La parte povera dell’Italia è corsa incontro alle difficoltà del nord.
State costruendo una nuova macchia della storia d’Italia, e lo state facendo con la stessa arroganza di quando i soldi del sud ricco finirono nelle casse del nord povero. Ora temete di perdere il vostro potere economico, per questo volete correre per riaprire. Sappiate che voi, ancora oggi, siete la Wuhan italiana, e siete voi che dovete stare fermi, altrimenti il prezzo salato lo pagherà l’intero popolo italiano.
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