
PARETE- Poverino, mi sembra il sacco di patate che non trova posto nel ripostiglio di casa. Sto parlando del segretario del PD Raffaele Vitale nonché sindaco della città di Parete. Ormai a Caserta è più di un anno che si tenta di fargli lasciare la poltrona da segretario conquistata con le primarie del PD. C’è una fronda che non accetta l’operato del segretario. C’è chi lo chiama inconcludente, con poca incisività, addirittura c’è chi lo definisce latitante. Insomma, per Vitale è veramente una situazione paradossale. Però, noi osservatori della politica, sappiamo benissimo che chiunque guida il PD casertano dopo pochi mesi si ritrova con i fucili puntati contro. Se “DIO” decidesse di scendere in campo per guidare il PD di Caserta, un giro di pochi mesi “o facessn na latrin”.
Per Vitale la situazione in questo momento è molto più difficile, perché deve fronteggiare la fronda dei dissidenti casertani, e deve fronteggiare anche i malumori che ci sono nella città che guida. Infatti Vitale deve fronteggiare una campagna elettorale che a Parete è già partita, quindi è chiuso in due fuochi dove tutti gli sparano contro. Poverino, lasciato solo a combattere una guerra con due fronti aperti. Difficilmente si riesce a resistere a lungo, prima o poi qualcuno lo colpisce indebolendolo notevolmente.
Sveglia Vitale, ti sei fatto accerchiare come i più incapaci dei generali, non hai mai voluto ascoltare i consigli di nessuno sulle tattiche da intraprendere per vincere le battaglie, ti sei circondato di colonnelli incapaci e infedeli, che ti hanno tradito alla prima occasione, ed ora rischi di perdere non una guerra ma due guerre messe insieme.
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