ROMA-Il popolo italiano ha votato per trent’anni sempre le stesse persone incurante dei mali che possono derivare quando sempre stessi soggetti sono alla guida di una nazione. Questa irresponsabile scelta, sta portando il popolo ad essere ostaggio di una classe dirigente che ha acquisito un potere che oggi ci sta portando ad una repressione democratica. Una sorta di regime pulito, dove tutto è consentito a chi decide per noi. Gli ultimi mesi ci hanno portato a capire che quella soglia di tollerabilità è stata ampiamente superata, ed oggi si cerca di ovviare ad un qualcosa difficile da ovviare. In trent’anni gli stessi uomini che il popolo ha delegato alla guida del paese, anche perché loro hanno studiato sistemi per rimanere sempre a galla, hanno prodotto tantissimi debito al popolo ed ora il popolo è chiamato a ripianarli come se nulla fosse, anzi, iniziano procedure di imposizione e di controllo che non hanno nulla da invidiare ai vecchi regimi. Una volta approvata la legge sulla diffamazione che prevede il carcere per i giornalisti, il regime è ampiamente attuato. Chi ha prodotto il disastro, oggi si posiziona di nuovo sulla linea di partenza come il salvatore della patria. Invece il popolo italiano lentamente sta perdendo la sua dignità, demolita da atteggiamenti che portano il cittadino sull’orlo della pazzia. Imposizioni, controlli nella vita privata della gente, la mancanza totale o parziale del lavoro, sono la perdita della dignità per un cittadino che si vanta di vivere in una repubblica democratica. Lentamente stiamo perdendo tutto. Lentamente, senza nemmeno accorgercene, abbiamo lasciato nelle mani di altri un potere decisionale che ha rotto l’equilibrio tra cittadino e istituzioni. L’odio profondo verso la politica si respira ogni giorno per strada. Il popolo è cosciente che rotto l’equilibrio bisogna voltare pagina. La perdita di dignità sta mettendo in guardia la gente. Ogni nazione è composta da persone, e sono sempre le persone che alla fine sono costrette a subire ogni ricatto proveniente dal potere, che non è più un servizio a disposizione dei cittadini, ma diventa un potere che impone tutto ciò che vuole senza più interpellare i popoli. Ed è quello che sta avvedendo adesso per salvare l’euro e l’Europa.
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