Primarie, Parete si appresta a non voler cambiare ADESSO!
PARETE-Mancano poche ore alle ambite primarie del centrosinistra che dovranno designare il premier che deve guidare il paese Italia alle prossime politiche del 2013. Se ne sono dette tante e tante se ne diranno all’indomani del voto. Già in queste ore si parla di imbrogli nelle

PARETE-Mancano poche ore alle ambite primarie del centrosinistra che dovranno designare il premier che deve guidare il paese Italia alle prossime politiche del 2013. Se ne sono dette tante e tante se ne diranno all’indomani del voto. Già in queste ore si parla di imbrogli nelle firme per accreditarsi in vari comuni della provincia. Queste primarie per il PD rappresentano una svolta epocale se alle urne si recano un numero vero di cittadini di sinistra, e non i soliti imbrogli che caratterizzano le primarie del PD in questa regione. I candidati si conoscono ormai alla lettera, quindi c’è poco da ricordare. Per quanto riguarda Parete, ancora una volta dimostra l’attaccamento alla vecchia generazione politica che ha portato l’Italia in questo disastro senza precedenti. Attaccamento che la dice lunga su come si vuole cambiare percorso affidandosi a persone che hanno idee ben chiare. Quelle di Bersani sono simile a quelle messe in campo con l’Unione e l’Ulivo: Bersani continua a ricercare una coalizione che faccia vincere, ma difficile da governare come è successo con i due governi Prodi. Vendola cerca il colpo, ma se guardiamo in faccia alla realtà una certa sinistra nel 2008 fu messa fuori dal parlamento dal popolo italiano, non solo, poche settimane fa il popolo siciliano ha detto no attraverso il voto a Sel lasciandolo fuori dal consiglio regionale della Sicilia, questi sono risultati certi e no sondaggi. Questa è storia recente, quindi c’è poco da gioire, l’Italia sta cambiando, e non vuole più vecchie idee ma prospettive nuove che creino un serio cambiamento. Ci può essere una timida speranza, e vedere teatri, cinema e piazze piene di sostenitori di Matteo Renzi, anche a me che non ho mai avuto e avrò posizioni di centrosinistra, ha lasciato un margine di speranze per le parole vere che ho ascoltato come giornalista, alimentando la speranza che in Italia qualche soggetto nuovo che mandi in pensione la vecchia classe politica che ha schiacciato il paese sotto il peso dello schifo politico più totale, possa esserci. Credo che alla fine l’unico che può sgombrare il campo dai vecchi lobbysti dei partiti, che hanno portato in queste terre del sud solamente clientelismo e assistenzialismo boicottando il lavoro vero, è solo un soggetto come Renzi, che ha saputo fare bene sia come presidente della provincia di Firenze sia come sindaco della città fiorentina. La strada si può aprire, ma per quanto riguarda Parete credo che è un paese rimasto indietro 40 anni, e così rimarrà se la gente non prende le distanze dai predicatori di vecchia cultura ideologica che vanno ancora proclamando un credo che non fa bene al futuro, perché a scriverlo sono stati coloro che hanno distrutto l’Italia. Questo nazione cambia solamente se mandiamo a casa tutta la vecchia classe dirigente di centrodestra, centrosinistra, centro, sinistra, compreso tutti quelli che in questi ultimi mesi stanno uscendo dai partiti storici e stanno costruendo una moltitudine di piccoli partiti pur di rimanere a galla, per continuare a non fare nulla come hanno sempre fatto da 30 anni, altrimenti, se avessero fatto gli interessi dei cittadini, a quest’ora saremo un paese ricchissimo. Invece, questi politici della prima e seconda repubblica, che eternamente vogliono sedere in parlamento, ci hanno ridotto ad un paese di “pezzenti morti di fame”. Quindi la svolta può esserci, ma certamente la svolta non è chi ha rappresentato il passato e vuole presentarsi come fotocopia nuova di un passato vecchio fatto di interessi lontani da quelli dei cittadini. Se continuiamo a credere alle chiacchiere dei vecchi predicatori della prima e seconda repubblica, beh, allora siamo destinati ad essere crocifissi ancora una volta sulle mura del menefreghismo della casta.