ROMA-A scrivere questo servizio mi ha spinto l’angosciosa vicenda della donna di Torvaianica, Isabella Viola, che domenica è morta seduta sulla banchina della stazione termini di Roma. A destato in me tanto dolore, tanta rassegnazione dinanzi ad una vita che se ne va. Una vita che il più della volte diventa beffarda con i più deboli. Non so con prendermela. Con dio? Non so, ma a volte viene voglia di farlo. Isabella, raccontano gli amici e i parenti addolorati da una morte improvvisa, aveva 34 anni, una vita fatta di stenti. Una vita fatta di sacrifici a partire dalla sua giovane età, quando è stata costretta a rincorrere la vita da adolescente con le caratteristiche di adulta. La vita di Isabella si ferma all’improvviso, lasciando nel buio chi come lei dovrà proseguire il cammino ancorati al ricordo di una mamma che non c’è più. I suoi quattro figli hanno atteso il suo ritorno, purtroppo quel consueto abbraccio è stato interrotto da un potere più grande di ogni essere umano. Isabella era ancorata ai valori della vita, fatti di grande passione per la famiglia. Lei per quella famiglia che Dio gli aveva regalato, spendeva tutta se stessa affinché non gli mancasse nulla. Si alzava la mattina alle quattro e percorreva con i mezzi pubblici il percorso fino ad un bar situato nel quartiere tuscolano. Stesso percorso la sera per riabbracciare i suoi gioielli e regalargli il sorriso di mamma dopo una giornata di lavoro. Su facebook Isabella scriveva: “Una donna il suo gioiello più prezioso non lo indossa, lo mette al mondo”. Lei si che era una vera mamma. Lei che prendeva un bus e due linee di metropolitana fino al bar del Tuscolano partendo da Torvaianica. In Isabella c’era una donna vera, che poche si incontrano al giorno d’oggi, ma ci sono, e sono le vere donne che fanno parte dell’orgoglio di un Italia persa dietro a inutilità che non hanno nessun valore. I veri valori sono quelli della famiglia naturale.
Adesso la Roma normale, semplice, quella attaccata ai valori di solidarietà, si stringe intorno alle esigenze della famiglia di Isabella. Fuori al bar dove lavorava è comparso un cartello con scritto “Aiutiamo i figli di Isabella”. La Roma umile ha risposto al richiamo. Ogni giorno c’è una fila di persone che fanno parte di quella società ancora sana, che sta dando quello che può pur di dare aiuto ai figli di una principessa romana che ha speso se stessa per la sua famiglia. Anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha dato massima disponibilità alla famiglia di Isabella, facendosi carico di quello che i figli e il marito hanno bisogno in questo triste momento.
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