Con Monti in campo si avvicina lo spettro della vecchi Democrazia Cristiana

ROMA-Un potere durato più di 40 anni quello della vecchia Democrazia Cristiana. 40 anni che hanno messo sotto sopra il paese portandolo ad avere un debito pubblico senza pari, oltre a creare un paese diviso con il nord ricco e il sud succube del nord a cui veniva regalato tanto assistenzialismo e clientelismo necessario per poi ottenere in cambio voti. Oggi li chiamano moderati, ma in effetti sono tutti figli e nipoti della vecchia Democrazia Cristiana. Gli cambiano nome per disorientare l’elettore, ma in effetti guardando le facce si comprende immediatamente che vengono da una storia politica che li ha tenuti ancorati per un ventennio alla DC.
Monti in questo anno di attività politica non ha fatto altro che usare il vecchio sistema democristiano, che era centrato sulla tassazione per fare cassa, e poco interesse riservava al lavoro. Chiaramente nell’altro schieramento, quello guidato da Bersani, troviamo invece lo spettro del vecchio Partito Comunista, poiché all’interno del PD, come lo stesso Vendola, sono bene ancorati alla veccia cultura del Partito Comunista Italiano. Quindi in questa nuova campagna elettorale ci ritroviamo avvolti in una vecchia ideologia politica che molti danni ha fatto al paese Italia. Il nuovo, quello purtroppo non c’è stato. Forse Matteo Renzi ci sarebbe riuscito, ma è stato sconfitto dagli apparati del partito. Probabilmente il popolo italiano anche per sola protesta questa volta dirotterà i voti sul M5S, per evitare che una vecchia nomenclatura politica continui a fare danni al paese e mai esca dal parlamento italiano.