ROMA-Del tutto inattese e provenienti dalle coste di tutta Italia, mercoledì 19 dicembre a Roma, le donne delle imprese balneari del gruppo le “Donne d’a-Mare”, hanno organizzato un Sit-in di protesta davanti a Montecitorio.
Le balneari hanno agito in rappresentanza delle migliaia di donne che vogliono scongiurare la chiusura delle proprie aziende, con la conseguente perdita di centinai di posti di lavoro, a seguito dell’errata applicazione della direttiva servizi Bolkestein sulle concessioni demaniali.
Al sit-in pacifico hanno partecipato anche la giornalista Barbara Palombelli Rutelli; il Presidente della Provincia di Savona Angelo Vaccarezza, da sempre a fianco dei balneari; la senatrice Manuela Granaiola ed il senatore Massimo Baldini.
A sostenere l’iniziativa anche l’associazione per le pari opportunità Empatia (www.empatiadonne.it).
“Abbiamo sentito la necessità di scendere in piazza a protestare, per denunciare la violenza che il governo italiano sta perpetrando nei nostri confronti, togliendoci il lavoro e la nostra dignità di donne e di madri – hanno dichiarato Bettina Bolla e Alessia Cepollina, organizzatrici dell’evento – Il governo con la sua inattività è anche causa indiretta della campagna mediatica portata avanti contro la nostra categoria. Se avesse regolamentato il settore andando in Europa e chiedendo la deroga alla Bolkestein per le concessioni demaniali, non ci sarebbe neanche il rischio di incorrere in nessun procedimento di infrazione, cosa che i giornali danno erroneamente già per certa. Il Governo italiano deve salvaguardare i beni primari del lavoro e trovare la giusta soluzione per noi (il no alle aste), per le nostre famiglie e per i nostri figli, se non lo farà, vorrà dire che è uno stato che non tutela i “soggetti deboli” e quindi uno stato non più ideale per crescere nel miglior modo possibile le nuove generazioni”.
“Ho ritenuto doveroso essere oggi a fianco delle donne che lavorano nel mondo balneare e che manifestano pacificamente per difendere il proprio lavoro, quello dei propri figli e dei propri mariti – ha dichiarato il Presidente della Provincia di Savona Angelo Vaccarezza – Il futuro delle 30000 imprese balneari italiane sarà al centro della prossima campagna elettorale perchè 5 anni di proroga concessi dal governo Monti non sono, e non possono essere, la risposta a coloro che pretendono giustamente di vedere rispettati i propri diritti. Cinque anni possono essere solo il tempo necessario al prossimo Governo per risolvere, definitivamente, le criticità legate all’applicazione di una direttiva che non tiene conto della specificità italiana”.
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