PARETE-Il poliambulatorio di Parete ha una lunga storia. Inaugurato la prima volta nell’aprile del 1980 dall’allora sindaco Luigi Di Marino. Nel 1980 l’assessore alla sanità era il padre dell’attuale sindaco di Parete, Raffaele Vitale, quindi a distanza di più di trent’anni il figlio dell’allora assessore alla sanità ha inaugurato la nuova struttura che è frutto di un sapiente lavoro della passata giunta Verrengia.
Alla cerimonia erano presenti tutti i sindaci che nel corso degli anni sono subentrati alla guida della vita amministrativa. C’era il sindaco Luigi Di Marino, che con la sua giunta permise al paese di dotarsi di una struttura sanitari invidiata da tutti. C’era l’ex sindaco Pietro Ciardiello, e l’ex sindaco Ginetto Verrengia che è stato il fautore della rinascita del poliambulatorio ottenendo durante il suo mandato i finanziamenti necessari per ristrutturare il poliambulatorio. “La mia amministrazione ha sempre puntato nella direzione della concretezza – ha sottolineato l’ex sindaco Verrengia – Prima si ipotizzavano e sono state perseguite altre soluzioni, come la rinuncia da parte del Comune agli interessi maturati nei confronti dell’Asl sull’attività della farmacia comunale, si trattava di 7mila euro, un esempio di come si è gestito in passato il problema, tanto che ancora oggi ci sono cause in corso e progetti lasciati sulla carta. Ora – conclude Verrengia – dall’1 gennaio cambierà anche la fisionomia dei distretti sanitari, Parete sarà accomunato a Casal di Principe-San Cipriano, occorre subito una riunione della conferenza dei sindaci del distretto per capire come questo inciderà sui servizi. Certamente oggi è un grande giorno, poiché la mia amministrazione, seppur viaggiando tra mille difficoltà, è riuscita a restituire un bene comune di cui i cittadini di Parete sono sempre andati fieri”.
La struttura è stata intitolata al dott. Gennaro Falco, vittima innocente di camorra. Un consiglio straordinario chiesto dall’apposizione di Parete Responsabile, invitò l’intera assise a prodigarsi affinché la struttura fosse intitolata al dott. Falco, allo scopo di far rimanere nelle menti della cittadinanza il sacrifico di un serio professionista morto da innocente trucidato nel suo studio dai colpi infami della camorra. A ricordare il dott. Falco è stata la figlia del medico, che intervenuta per ringraziare le istituzioni, in lacrime ha ricordato quei terribili giorni dopo l’uccisione del padre. Esortando tutti a combattere il cancro della camorra, affinché altre famiglie non siano distrutte come è stata distrutta la sua.
Oggi riapre quello che una volta era il gioiello del paese. Al suo interno ci sono tutte le funzioni sanitarie che fino a pochi giorni fa si effettuavano nella sede provvisoria a piazza trinità. È impegno dell’amministrazione e del direttore dell’Asl, di ampliare la struttura inserendo al suo interno altri professionisti per la cura di ulteriori patologie che riguardano da vicino la salute dei cittadini. Quello di oggi è un primo passo che restituisce un bene dimenticato negli anni.
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