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Qualsiasi cosa fai in Italia è un’imposta obbligatoria

ROMA-I padri nobili della politica italiani, quelli che hanno avuto il difficile compito di ricostruire l’Italia dopo la terribile guerra, hanno fatto un lavoro che ha portato l’Italia a diventare una delle prime potenze industriali del mondo. Per loro fu necessario trovare un equilibrio tra la politica e il popolo. Si usciva da un periodo triste per il paese. La dittatura aveva creato una spaccatura che arginarla richiese molto lavoro. Nonostante le enormi difficoltà che c’erano a quei tempi, l’Italia in un giro di un ventennio divenne un paese con enormi ricchezze industriali e culturali. I nostri nonni hanno lavorato basandosi sulla ricchezze guadagnata. Hanno rimesso in piedi le case distrutte dalla guerra. Quella che era l’Italia del dopoguerra, in poco tempo divenne un paese fiorente. Mi chiedo come sia stato possibile distruggere tutto quello che i nostri avi hanno costruito?
La risposta è quasi scontata: i nostri avi avevano come interesse il bene comune, i nuovi politici di lunghissimo corso hanno avuto come interesse il bene personale. La differenza è enorme, poiché chi aveva come obiettivo l’interesse comune ha fatto crescere l’Italia, chi invece e venuto dopo i nobili politici del dopoguerra, attraverso il bene personale ha chiesto e richiesto al popolo fino a condurlo ai giorni nostri trascinandolo in un baratro che si chiama tasse e imposizioni di stato. Oggi qualsiasi cosa fai in questo paese è un’imposta obbligatoria. Ciò sta determinando una sorta di dittatura molto pulita ma che ha le stesse caratteristiche della dittatura di Mussolini. Perlomeno Mussolini aveva a cuore l’interesse sociale, questi signori invece hanno fatto del sociale carta straccia. Oggi la situazione che si vive è alquanto difficile. Rende l’Italia un paese ad un passo dal tracollo economico, perché quello sociale è stato già compromesso da politiche sbagliate. Il vizio di forma di questi politici ha portato ad imporre, attraverso le leggi di stato, diverse forme di tassazioni che sono sempre obbligatorie. Quando un qualcosa diventa obbligatorio per forza, anche se per il popolo è sbagliato, esso si chiama regime dittatoriale. È imposizione dettata dalla legge, per cui la costituzione ci dice che le leggi vanno rispettate dal popolo. Così, tenendo fede a questo punto della costituzione, i politici hanno fatto sì che al popolo fossero imposte più cose del dovuto, portando il cittadino fino all’asfissia simile alla dittatura, poiché non ha nessuna possibilità di poter dire di no. Mi spiego meglio: la legge impone e il cittadino deve eseguire gli ordini, e anche se è in difficoltà tutto ciò che gli è richiesto dalla legge diventa un obbligo che non tiene conto delle sue difficoltà sociali. Questo vizio di forma è stata la forza del nuovo corso politico italiano, e mentre il popolo veniva sistematicamente chiamato a ripianare i debiti fatti dai politici, gli stessi sprecavano ingenti risorse economiche dei cittadini attraverso lo spreco di danaro pubblico.
Dopo gli anni sessanta una nuova classe politica ha costruito tanti piccoli vincoli che hanno portato la pressione fiscale nel reale al 69,9%, determinando un calloso della parte produttiva del paese. Tante piccole tasse, costruite anno dopo anno, hanno portato ad una imposizione che determina una dittatura democratica a cui il popolo è costretto a correre dietro per salvare la sua dignità. Ed oggi, nel 2012, si è tornati indietro di 40 anni: i nostri nonni pignoravano le fedi e l’oro di famiglia per uscire dal dopoguerra, oggi si ritorna a pignorare le fedi nuziali e l’oro per evitare che lo stato ti tolga la casa che i nonni e i genitori ti hanno donato. Mussolini determinò il disastro dell’Italia, i nuovi politici hanno determinato il collasso attuale. In ogni periodo il popolo subisce i danni di chi comanda, e sarà sempre solo e soltanto il popolo a doversi rimboccare le maniche per ricostruire, quindi è meglio che da oggi teniamo gli occhi ben aperti e valutiamo attentamente a chi affidiamo le nostre sorti, oltre a vigilare in maniera certosina in modo da evitare ulteriori disastri. Quando si arriva al potere nessuno vuole lasciarlo: Mussolini non voleva lasciare il potere in nessun modo, i politici di oggi in nessun modo vogliono lasciare il potere, di mezzo c’è sempre un popolo costretto a soffrire.

Redazione

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