Categories: Cronaca

Più lucidità su MPS e i derivati

ROMA-Essendo stata, una vita fa, un promotore finanziario ho pensato di dare il mio contributo a tutti coloro che per una ragione o l’altra, non hanno ben chiaro il motivo del tanto parlare, in questi giorni, di “titoli derivati” e di Monte dei Paschi di Siena.
I titoli derivati sono strumenti finanziari che traggono il loro valore da altri beni: attività finanziarie (dette anche “attività sottostanti”) che può avere natura finanziaria, cioè titoli azionari, tassi di cambio, obbligazioni, indici di borsa; oppure di natura reale, come l’oro, il petrolio e via dicendo. Uno strumento derivato consente al contraente di acquistare l’attività sottostante ad una determinata scadenza e, allo stesso modo, chi vende un prodotto derivato si impegna a cedere, alla scadenza, l’attività sottostante. Spesso, la finalità di un contratto derivato è di natura speculativa. In altre parole, si scommette sulla variazione del prezzo di un certo bene o titolo, alla ricerca di un profitto, che si realizza se il valore della merce o attività sottostante va nella direzione sperata.
Sono diverse le tipologie contrattuali: futures, swaps, options, forward… Gli options o opzioni, ad esempio, danno diritto a una delle parti di acquistare o vendere un titolo o merce a un determinato prezzo (strike price) e a una data pre-stabilita. Nei futures, invece, l’acquisto o la vendita pattuita è obbligatoria, a una certa data e prezzo prestabiliti. Una forma molto diffusa di derivato è l’Interest Rate Swap (IRS). Anche in questo caso le parti sono sempre due: se una parte ha, per esempio, un’esposizione debitoria a tasso variabile e teme l’aumento dei tassi, l’altra è indebitata a tasso fisso e teme che i tassi si abbassino. I due, con attività sottostanti di pari valore, concordano un tasso di riferimento a una certa data, nella quale regoleranno i flussi. In questi casi, il derivato funge da perfetta copertura, anche se potrebbe avere al contempo natura speculativa. In Italia le attività sottostanti garantite da contratti derivati ammontino a 10 mila miliardi di euro, pari a oltre sei volte il pil, più dei 9 mila miliardi circa di ricchezza netta degli italiani, mentre il valore di mercato, mark-to-market, dei derivati detenuti da famiglie, imprese e investitori istituzionali italiani ammontano a circa 60 miliardi di euro, quasi il 4% del pil. Nel mondo, i derivati sono calcolati in almeno 450 miliardi di euro, circa dieci volte il pil dell’intero pianeta. Visti così, i derivati farebbero anche paura, tanto che la politica ha spesso la tentazione di ridurne il campo di applicazione e di contenerne l’ammontare sui mercati. Tuttavia, va chiarito come i derivati abbiano per loro natura una tendenza moltiplicativa, che ridimensiona la portata di tali rischi. Infatti, su una stessa merce o titolo finanziario sono possibili più coperture. Ad esempio, se un’impresa indebitata a tasso variabile per l’acquisto di un macchinario si assicura stipulando con una banca un IRS, abbiamo già il primo contratto derivato in forma di swap. Ma, a sua volta, la banca potrebbe tutelarsi con una terza parte, stipulando un altro contratto IRS; e questa terza parte potrebbe trovare sul mercato una quarta, per tutelarsi con un nuovo IRS. Alla fine, sulla stessa attività, cioè il mutuo per l’acquisto del macchinario, si sono costruiti tre contratti derivati. Questo spiega perché l’ammontare dei valori delle attività garantite dai derivati è sempre così alto, perché più contratti gravano sulla stessa merce o attività finanziaria. Questi strumenti non andrebbero mai utilizzati, negli enti pubblici, Infatti, una sentenza del Tribunale di Milano ha condannato diverse banche italiane e straniere a risarcire Palazzo Marino per alcuni contratti derivati stipulati nel 2005. Tale sentenza dice che i contratti non sarebbero stati chiari, mentre si rileva da più parti come questi strumenti così complessi siano più pane per i denti di gente esperta di finanza, che difficilmente può trovarsi a capo di qualche ufficio pubblico, specie se di enti locali. Il caso di MPS, travolta negli ultimi giorni dagli scandali “Santorini” e “Alexandria”, ovvero da operazioni “strutturate” su titoli di Stato e altro, non è stato l’avere contratto strumenti derivati, ma il fatto di non aver registrato a bilancio le perdite. MPS da anni portava a termine operazioni finanziarie sul “Portafoglio di proprietà”. Il che vuol dire che la banca impiegava una parte del suo capitale per operazioni di trading sul mercato, cercando di guadagnarci. Ma, stessa condotta è applicata da diverse banche di una certa dimensione, e non è uno scandalo. Lo scandalo esplode quando la banca, che ha una funzione di servizio ai cittadini e alle imprese attraverso il credito, mette a rischio la sua funzione cardine nel meccanismo del credito con queste operazioni. Nel caso di MPS, molte di queste operazioni sono andate male, generando perdite, e loro, consapevoli, hanno voluto insabbiare tutto, camuffando i bilanci con altre operazioni in derivati, create proprio allo scopo di nascondere le perdite. Ecco svelato l’arcano!

Redazione

Recent Posts

Col decreto sicurezza puoi dire addio alla libertà: pieni poteri alla polizia a spese dei cittadini | Ti buttano in carcere anche se non hai fatto niente

Terribili notizie per gli italiani: con l'arrivo del decreto sicurezza, la Polizia avrà pieni poteri,…

2 ore ago

La polizia mette al bando Whatsapp: il comunicato è stato appena rilasciato | Stanno indagando tutti

Una nuova e pericolosa truffa minaccia gli utenti di WhatsApp. Le autorità hanno appena lanciato…

4 ore ago

Tassi d’interesse alle stelle e famiglie sul lastrico: dopo la guerra un’altra mazzata per gli italiani | Tutto per colpa dell’America

Gli Stati Uniti ti stanno dissanguando. Si, è proprio l'America a gestire il flusso delle…

7 ore ago

Bonus hotel di lusso: non solo vai in vacanza, vieni anche pagato | Ti metti in tasca 300€ a notte

Bonus clamoroso per gli hotel, che ti consentirà di andare in vacanza e di ricevere…

9 ore ago

“Prodotti con all’interno un rischio biologico”: Conad costretto a ritirarlo dai supermercati | Stavano vendendo veleno

La Conad ha ritirato un prodotto dal mercato con all'interno un vero e proprio rischio…

12 ore ago

Un sistema creato per indebitarti: non solo ti costringono, ma dicno che lo fanno per te | Nel frattempo si sono presi tutti i tuoi soldi

Il ciclo vizioso dell'auto, un sistema che costringe a indebitarti: L'ipocrisia della "transizione ecologica" e…

15 ore ago