PARETE-Si è aperta una voragine in merito alla gara per l’assegnazione degli spazi sportivi ad associazioni presenti sul territorio in grado di poterle gestire e dare spazio ai giovani che si voglio affacciare alle attività sportive. Già ieri abbiamo pubblicato una serie di post che ci sono arrivati che rendevano la cosa poco chiara. Detto ciò, è giusto dare spazio anche a chi è stato tirato in ballo e accusato di non essere stato leale con le cosa da fare. Ieri sera quindi ci arriva l’ennesimo posto in risposta al nostro articolo ed è di Mimmo capone, con il quale stamattina abbiamo chiesto delucidazioni oltre al post giunto ieri sera. “Ognuno racconta le proprie verità, e spesso le racconta stravolgendo la verità – commenta Mimmo Capone tirato in ballo nei post – 10 giorni prima della gara ho annunciato al presidente Teodorici che se lui non partecipava al bando per la tendostruttura, anche noi ci saremmo astenuti dal gareggiare per lo stadio. Teodorici rispondeva che a lui la questione del Bando gli sembrava una “carognata” e che non avrebbe partecipato, e sicuramente si sarebbe spostato a Trentola sotto altre corti. Ovviamente ciò ci lasciava perplessi. Poi, successivamente, abbiamo saputo che il Real Parete avrebbe partecipato ad entrambi i bandi, oltre a venire a conoscenza che altre associazioni probabilmente avrebbero partecipato. Purtroppo qualcuno rimaneva sempre nel vago giocando con le parole invece di contattarmi per chiarire nei fatti cosa fare. Quindi è stato scorretto farlo la mattina della scadenza del bando e precisamente un’ora prima chiamandomi al cellulare, a questo punto ho iniziato a sentire puzza di bruciato, e visto che chi doveva partecipare ha sempre detto che del bando non gliene fregava nulla, abbiamo deciso di partecipare. Siamo stati costretti a partecipare per evitare che lo stadio di Parete finisse nelle mani di qualche forestiero. Siamo stati trasparenti nel nostro operato e, tengo a precisare, non abbiamo fatto accordi con nessuno e ne tantomeno ci sono lati oscuri in questa vicenda. È stato tutto limpido e trasparente come l’acqua. Nessuno ci ha costretto a fare questo o quell’altro, abbiamo agito di nostra iniziativa rispettando le regole imposte dalla gara, quindi la polemica, a mio avviso, è del tutto infondata – conclude Capone.
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