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initi i risparmi: adesso incominciano i guai per l’Italia

ROMA-Non ci sono dubbi che da questo momento per l’Italia incominciano i veri problemi. Dalla nascita dell’euro ad oggi i popolo italiano ha vissuto una serie di cambiamenti che hanno portato il paese indietro di 30 anni. A parte la crisi economica che è una conseguenza delle scellerate politiche bancarie, dietro c’è una mancanza incisiva di politiche di stato che abbiano contrastato lo strapotere bancario e finanziario. Questo vortice vizioso ha comportato una serie di vizi di forma portando oggi le famiglie e le imprese a non avere più i risparmi accumulati nel corso degli con la lira.
I risparmi degli italiani si sono prosciugati. Dal 2002 ad oggi i risparmi sono serviti a pagare quello che con lo stipendio o un lavoro precario non si riusciva più a pagare. Dal 2002 gli italiani per far fronte all’enorme pressione fiscale e ai tanti aumenti che hanno portato i beni a quadruplicare come costi, hanno attinto al pacchetto di risparmi per pagare il dovuto allo stato e alle istituzioni tutte. Preleva oggi, preleva domani, quei risparmi sono andati in fumo. Gli italiani sono stati prosciugati dallo stato dei suoi soldi per accontentare l’Europa, oggi però che quei risparmi non ci sono più e visto che il lavoro non c’è, da questo momento gli italiani non saranno più in grado di pagare lo stato. Chiaramente parlo del 90% della popolazione italiana che in questo momento è in difficoltà, il 10% della popolazione che detiene l’80% della ricchezza italiana su questi il discorso è ben diverso: si sono ulteriormente arricchiti sulle spalle del 90% della popolazione. E sono tutti soggetti che hanno ruotato intorno alle lobby di stato.
Il problema adesso è un altro: lo stato non potrà più chiedere soldi ai cittadini, altrimenti essi devono dare tutto quello che guadagnano senza tenere a disposizione soldi sufficienti per soddisfare i fabbisogni quotidiani. A questo punto lo stato o pignora tutti gli italiani e i vende i beni pignorati ai mercati finanziari, o si limita ad adottare delle politiche serie che portino l’Italia fuori dall’Europa immediatamente. Perché il danno deriva proprio dall’Europa affarista veicolata dai poteri forti mondiali. Siamo ad un passo dalla rivoluzione sociale. La disperazione regna in quasi tutte le famiglie, anche il ceto medio è collassato, ora non si può più attendere. Da questo momento inizia la vera fase critica di questa nazione, finora si è resistiti usando i risparmi, adesso s’incomincia a caldeggiare seriamente il sentimento di ribellione perché i beni degli italiani stanno andando tutti in fumo per colpa dello stato.

Redazione

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