PARETE-Stamani leggevo il titolo di un giornale, solo il titolo, perché il contenuto già lo immagino. Ma trattandosi di affermazioni del sindaco Raffaele Vitale, si può ben capire che in fondo è figlio del Partito Democratico che nella sua onorata carriera, quel poco che ha governato, ha pensato a distruggere i cittadini attraverso strumenti di repressione fiscale. Altrettanto vuole fare il sindaco di Parete imitando il duo Bersani-Bassanini, che modificarono le leggi di Equitalia costruita da Tremonti, inasprendole con quelle esistenti dando all’agenzia di riscossione un potere distruttivo nei confronti di cittadini e imprese che hanno ucciso l’Italia. Ricordo al sindaco Vitale, se non lo sapesse, che l’evasione fiscale in Italia è frutto per l’80% degli introiti illeciti delle mafie e della corruzione politica, solo un 20% è consumata da imprese piccole e cittadini comuni. Che a Parete si sfreccia con macchine di grosse cilindrata e si dichiara zero può anche darsi, lo sappiamo benissimo però che non è certamente il commerciante che ha il negozio, o il pizzaiolo, il padre di famiglia, perché essi sicuramente stamattina si sono svegliati e devono correre dietro alle oppressioni fiscale volute da Bersani. La sinistra ha la caratteristica di non rispettare chi fa impresa, anzi, ha sempre tentato, attraverso i suoi sindacati, di annientarle, ed oggi tutti scappano da questo paese Italia perché si sono rotti i Maroni di politici poliziotti. Il sindaco Vitale fa bene a lottare contro l’evasione fiscale, è il rispetto delle leggi italiane a cui ognuno deve attenersi pagando le tasse. Ma l’Italia non è più in democrazia, è una finta democrazia, poiché chiedere al popolo il 69,9% delle tasse reali, significa oppressione e “dittatura fiscale”. Neanche il fascismo ha fatto peggio: Mussolini al massimo chiedeva il 50% del raccolto senza però chiedere più nulla al cittadino però garantendogli il lavoro. Sarebbe Utile che il sindaco Vitale oltre a fossilizzarsi contro l’evasione fiscale, concentrasse le sue attenzione sulle migliaia di padri di famiglia che da più di un anno non riescono più a trovare lavoro in ogni angolo della nazione, e sono costretti ad evadere per far mangiare le famiglie. O pagano il comune di Parete o fanno mangiare le famiglie, inoltre ogni giorno devono lottare contro le leggi di Bersani messe in mano a Equitalia cercando di salvare l’unico bene che hanno: la casa, che per la sinistra non è un bene del cittadino, ma un diritto dello stato a tassarla. L’esasperazione ha toccato livelli massimi: a Parete non si lavora più, quei pochi che lavorano sono solo i dipendenti pubblici pagati con le tasse dei cittadini, invece la produzione è inesistente, l’edilizia è al collasso e l’agricoltura affanna. Le tasse si devono pagare, ma equamente, ma prima bisogna garantire il lavoro al cittadino per metterlo in condizione di pagarle. Non sono i cittadini che devono dar conto allo stato come spendono i propri soldi, è lo stato, i comuni e le regioni che devono dar conto ai cittadini e dimostrare come spendono i soldi dei contribuenti, dato che da 40 anni i politici italiani che occupano il potere nelle istituzioni, sindaci compresi, sprecano i soldi dei cittadini e poi chiedono sempre più tasse per ripianare i debiti creati nelle pubbliche amministrazioni.
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