ROMA-La colpa di chi è? Senza ombra di dubbio di Bersani e company, e di tutti coloro che da ben 40 anni governato questo paese. Scelte sbagliate, spreco delle risorse economiche dei cittadini, hanno portato oggi ad avere un numero sproporzionato di imprese protestate e con titolare che hanno una sola scelta davanti: uccidersi. I dati Cerved (gruppo specializzato nell’analisi delle dinamiche aziendali) analizzati dall’Ansa: rispetto al 2007, ultimo anno pre-recessione, la crescita è del 45% e le costruzioni sono il settore più colpito. In Italia l’anno scorso sono state 47mila le aziende non individuali che hanno accusato almeno un protesto: è il record di sempre.
Secondo i dati del database del Cerved, nel 2012 si contano quasi 11mila società protestate nella filiera delle costruzioni (+9,1% sul 2011), oltre 25mila nei servizi (+9,5%) e più di 5mila nella manifattura (+7,5%). I ritardi gravi, cioè oltre i due mesi, nei pagamenti delle imprese italiane ai loro fornitori tornano ai massimi della crisi: erano praticati dal 5,7% del totale delle aziende nel secondo trimestre del 2012, dal 6,1% nel terzo trimestre, per salire al 7,1% a fine anno. Tra ottobre e dicembre le aziende italiane hanno regolato in media le proprie fatture in oltre 85 giorni, con un incremento dei ritardi gravi che riguarda tutte le fasce dimensionali d’impresa. La fetta in ampio ritardo di pagamento è cresciuta in un solo trimestre dal 6,9% all’8,2% del totale.
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