I privilegi dei politici parlamentari , come essere al di sopra di tutti

ROMA-Mai come in questo periodo il tema dei privilegi di cui usufruiscono i nostri parlamentari, sia di camera che senato, sta facendo particolarmente discutere tutta l’opinione pubblica. Infatti in tempi di crisi desta molto stupore e sconcerto il fatto che la classe politica chieda alla popolazione di fare sacrifici, mentre nella realtà proprio queste persone di sacrifici ne fanno ben pochi, se non addirittura nessuno.
Uno dei cavalli di battaglia, di più forze politiche durante la campagna elettorale, è stato quello di inserire all’interno del programma la diminuzione dei costi della politica, proprio per dare un segnale forte di cambiamento e di austerità.
Purtroppo sono anni che se ne parla, ma nella sostanza non è mai accaduto nulla, se non addirittura l’esatto contrario, come nel caso della regione Lazio dove si è registrato un aumento degli stipendi e indennizzi di oltre il 150%.
Di seguito vi elenchiamo alcuni dei privilegi, che riguardano stipendi e rimborsi per tutta la classe dirigente politica:
· Indennità parlamentare: 5.486 euro netti al mese e 5.613 euro per i senatori Questa è l’unica forma di remunerazione prevista della nostra Costituzione.
Art. 69 I membri del Parlamento ricevono una indennità stabilita dalla legge.
· Diaria, rimborso spese per il soggiorno a Roma: 3.503 euro mensili. Con penale di 206,58 euro per ogni assenza dalle votazioni, dove è considerato presente il parlamentare che partecipa almeno al 30% delle votazioni effettuate nell’arco della giornata.
· Rimborso per spese inerenti al rapporto tra eletto ed elettori: 3.690 euro mensili. Per i senatori c’è un “contributo di supporto” di 4.180 euro mensili- 1.680 versati direttamente al senatore e 2.500 versati al gruppo parlamentare di appartenenza.
· Spese di trasporto e spese di viaggio gratis oltre ad ulteriori 1.108/1.333 euro mensili. Per i senatori c’è un rimborso di 1.650 euro mensili che comprendono anche le spese telefoniche. Inoltre usufruiscono di tessere per la libera circolazione autostradale, ferroviaria, marittima ed aerea per i trasferimenti sul territorio nazionale. Per i trasferimenti dal luogo di residenza all’aeroporto più vicino, e tra l’aeroporto di Roma-Fiumicino e Montecitorio, è previsto un rimborso spese trimestrale pari a 3.323,70 euro, per il deputato che deve percorrere fino a 100 km per raggiungere l’aeroporto più vicino al luogo di residenza, e a 3.995,10 euro se la distanza da percorrere è superiore a 100 km.
· Spese telefoniche 258 euro mensili. Totale annuo di 3.098,74 euro per le spese telefoniche.
· Spese sanitarie: 14.269 euro al Deputato e 15.000 euro al Senatore.
· Assegno di fine mandato: al termine del mandato parlamentare, il parlamentare riceve un assegno che è pari all’80% dell’importo mensile lordo dell’indennità, per ogni anno di mandato effettivo.
· Assegno vitalizio: il parlamentare, dopo 5 anni di mandato effettivo, riceve il vitalizio a partire dal 65° anno di età. Il limite di età diminuisce fino al 60° anno in relazione agli anni di mandato parlamentare svolti. L’importo dell’assegno varia da un minimo del 20% a un massimo dell’60% dell’indennità parlamentare, a seconda degli anni di mandato parlamentare.
Naturalmente questa è solo la parte più evidente degli sprechi della politica, ma in totale i contribuenti italiani pagano circa 240 milioni di euro all’anno per stipendiare i 945 Parlamentari al lordo di imposte, contributi ecc.
Viene da se che questa è una situazione del tutto paradossale, dove circa il 30% della popolazione italiana vive a fatica con meno di 1000 euro al mese, mentre chi dovrebbe garantire lo stato sociale, e cioè uno stato che aiuti qualsiasi cittadino di qualsiasi fascia sociale, viva nell’agiatezza e nel totale disinteresse delle esigenze dei cittadini.