Astor Piazzolla : “Il tango è un pensiero triste che si balla”In evidenza

Milano . Maggio 1974 . Ore 22:00 . Un ragazzo e una ragazza , entrambi sulla ventina , arrivano in zona Navigli , a bordo di un CIAO

Astor Piazzolla : “Il tango è un pensiero triste che si balla”In evidenza

Milano . Maggio 1974 . Ore 22:00 . Un ragazzo e una ragazza , entrambi sulla ventina , arrivano in zona Navigli , a bordo di un CIAO . I due , parcheggiato nell’area di sosta il ciclomotore , si dirigono , incerti , alla ricerca di una rinomata sala da ballo : una milonga , in cui si danza il tango . Al termine di un ‘accurata ispezione , attirati da un ‘insegna luminosa , intercettano in un crocicchio l’elegante salon e , da una locandina affissa su un treppiede di legno posto all’ingresso , apprendono che il musicista , ospite d’onore della serata è : Astor Piazzolla . La coppia , ignorando l’identità di tale personaggio , si guarda sgomenta e , con qualche perplessità , entra nel locale . All’ingresso , subito viene raggiunta da un attempato cameriere che reca , in bilico , sul palmo di una mano , un vassoio traboccante di bicchieri di cristallo , vuoti . Posato questo sul bancone del bar , esordisce , dicendo : “ E’ la prima volta che mettete piede in una milonga , eh? ; si capisce dall’espressione smarrita dei vostri volti . In trent’anni di onorato lavoro , dilettanti come voi ne avrò visti a centinaia ! ; molti , in verità , sono diventati assi , campioni del tango . Ma scusatemi ! , sono un maleducato ; ho fatto un monologo senza nemmeno presentarmi : sono Gino Quarenghi , garcon de cafè e sommelier, (quando mi si presenti l’occasione ! ) . Questa sera , sarò a vostra completa disposizione ; sarò il vostro angelo custode : chiedetemi tutto ed esaurirò , immantinente , ogni vostra curiosità! “ . I giovani , imbarazzati , si spronano a vicenda : “ Parla tu ! “ , “ No , parla tu ! “ ; senonchè la ragazza , a un certo punto , prende l’iniziativa e rompe gli indugi : “Io sono Martina e lui è Emilio e vorremmo imparare a ballare il tango ; beh , forse , piacerebbe più a me che a lui! ; comunque il problema è che non conosciamo neanche un passo e , se devo essere sincera , non sappiamo neppure chi sia quel signore che dovrà suonare con l’orchestra ! “ . Il cameriere , inteneritosi , replica : “Non c’è problema , ve l’ho detto : sarò il vostro Cicerone ! . Quel signore , AStor Piazzolla , è un grande strumentista e compositore di sinfonie per il tango e , per l’agilità che hanno le sue dita nel suonare gli strumenti , viene definito , nel suo paese ( l’Argentina) : “ El Gato “ , il gatto . La sua è una storia di emigrazione : la madre , Asunta Manetti , di origine toscana e il padre , Vicente Piazzolla , pugliese , di Trani , nel 1920 decisero di trasferirsi a New York e da lì in Argentina , a Mar del Plata , dove nacque nel marzo del 1921 . A quell’ epoca , in America latina , il tango si respirava , come il vento , per le strade e i quartieri delle città , cosa che si constata tutt’oggi , perché il tango non è solo una danza , ma melodia , canzone , poesia …..! . Piazzolla , questo , lo capì da bambino , frequentando con il “ nonino” , Pantaleone , le milonghe di Buenos Aires e cominciando ad esibirsi in esse come “ musicalizador” , suonatore di bandoneon o di chitarra classica . Crebbe e , da adolescente , gli fu spiegato che il tango è : il ritmo sincopato , venuto apposta dalla Spagna per sposarsi con i motivi malinconici dei violini e delle fisarmoniche dell’Est europeo ; il linguaggio dei Gauchos , pastori a cavallo della Pampa argentina ; l’urlo di ribellione degli schiavi cubani ; la passione disperata dei gitani , zingari andalusi ; un rituale animistico di tribù sud africane . Tuttavia , nella musica de : “ El Gran Astor” , come lo chiamano i suoi connazionali , potete trovare anche l’Argentina degli anni Trenta e Quaranta , i suoi “ tangueri” ( Juan D’Arienzo ,Carlos Di Sarli , Osvaldo Pugliese , Francisco De Caro ) ; le favelas e i salotti borghesi della città di Rosario . I musicologi hanno calcolato che , dal 1946 al 1973 , abbia composto tremila brani : brani per orchestra (“ Concerto per bandoneon , orchestra e percussioni “ ,” Doppio concerto per bandoneon e chitarra” ) eseguiti con le formazioni “ First Quintet “ , “ Second Quintet”, “ Octeto “ , “ Noneto Buenos Aires “ e , brani per chitarra classica , come “ Adios nonino “ del 1969 , dolce e struggente commiato dal padre e le incalzanti melodie contenute nelle raccolte “ Historia del tango Voll 1 e Voll 2 “ , del 967 . Melodie trasformatesi presto in canzoni internazionali , impreziosite dai testi in lingua italiana di Angela Denia Tarenzi e cantate dalle affermate interpreti : Milva , Mina ed Edmonda Aldini o dai conterranei Amelita Baltar e Lalo Schifrin . Piazzolla , per spiegare la sua ispirazione , è solito svelare al pubblico un aneddoto che voglio raccontarvi . All’età di quattordici anni fu ingaggiato dal proprietario di una milonga di Rosario per suonare due sere a settimana e , in quelle occasioni ,per mesi , assistette allo svolgimento dello stesso rituale : gli uomini avanzavano , prendendo posto ai tavolini ,separati e disposti sui lati opposti della sala ,poi osservavano le donne da lontano e , con un cenno del capo , le invitavano a ballare ; le donne accettavano e gli uomini si avvicinavano loro per condurle in pista , dove cominciavano a danzare in silenzio . Assidui coscritti di questa milonga divennero due anziani signori , forse marito e moglie , forse sconosciuti . Osservarli era un piacere : con slancio , a turno , inscenavano le loro improvvisazioni , riunendosi in un abbraccio frontale ; lui le cingeva la schiena con il braccio destro e , con la mano sinistra le teneva il polso . Ancora all’unisono compivano un “ Giro” intorno al proprio asse e infine lui , compiuti dei passi per allontanarla , la riportava a sé , concludendo l’esibizione con una spettacolare “ Sentada” , seduta di lei , in equilibrio , su una gamba di lui . Vedendoli ballare , intuì che il tango non è maschio : è coppia , cinquanta per cento uomo e cinquanta per cento donna e che ,per eseguirne al meglio le figure , bisogna riuscire a suscitare , in se stessi e negli spettatori , emozione , energia , palpitazione . D’improvviso , però , qualcosa cambiò : lui rimase senza la sua ballerina . Nonostante ciò , continuò a tornare in quella milonga piena di sudore e di fumo , sperando di ritrovare la sua compagna che , al contrario, non si presentò più . Trascorreva le ore in pista , aggirandosi e danzando da solo in mezzo alle coppie di ballerini ; a chi gli domandasse cosa fosse accaduto recitava i versi di una poesia del cileno Pablo Neruda : “ Darei questo vento del mare smisurato per il suo brusco respiro / quest’ ombra che alberga in cuore per riaverla / la solitaria colomba di sangue che sta sulla mia fronte a invocare cose scomparse , esseri scomparsi , sostanze stranamente inseparabili e perdute “ . Piazzolla si rese conto , guardando quell’uomo piangere il suo amore impossibile , che il tango è un pensiero triste che si balla , non importa in quale stile ( “ Apilado” , “Milonguero “ , “ Fantasia “ , “ Salon “ , “ Show” , “ Nuevo” ) ; che il tango è memoria di un abbraccio , ricordo infelice di una terra abbandonata! . Da quell’istante , suonò per rivivere lo struggimento di un addio , la vacuità di una presenza che , come un ‘ombra , svanisce , si dilegua “ . Il cameriere estraniatosi un minuto , si ridesta e aggiunge : “ Scusate , ma quando racconto questo dramma d’amore mi commuovo sempre ! ; chissà se si tratta di una vicenda reale o di un ‘invenzione d’artista ? …… be’ ! ,vi ho fatto perdere un sacco di tempo e ora dovrete sbrigarvi a prendere posto , perché tra non molto il maestro presenterà un ‘anteprima del disco che sta registrando a Milano in questi giorni e che s’intitola “Libertango” ( “Tango libero “) o “Nuevo tango “ , fusione delle sonorità del tango con quelle del jazz , realizzata con strumenti insoliti per il genere, quali : il basso elettrico , le percussioni , la batteria , la chitarra elettrica , gli archi , il flauto , l’organo . Se vi sporgete potrete notare , seduto nell’ultima fila di tavolini posti sul lato sinistro , Gerry Mulligan ,l’accreditato jazzista americano che collabora con lui al progetto . Quelli sul palco , in fondo alla pista , invece, sono alcuni dei suoi musicisti : Umberto Benedetti Michelangeli ( il primo violino) , Pino Presti (il basso elettrico) , Tullio De Piscopo (percussioni e batteria) , tutti membri del gruppo : “Conjuncto Electronico “ . Il locale è presidiato dai giornalisti e dai critici musicali a cui non è andata giù l’idea di Piazzolla di rinnovare il tango . Negli Stati Uniti e in America del Nord ha riscosso un successo clamoroso , ma gli esperti argentini hanno sentenziato : “ Tutto può cambiare in Argentina tranne il tango “ , “ Astor Piazzolla è l’assassino del tango” ….. . Be’! , le luci si stanno abbassando … lo spettacolo sta per cominciare …. devo proprio andare , ma mi raccomando : non siate timidi , non esitate e , ballate! ; i passi , li imparerete poi …. ; il tango è soprattutto improvvisazione ! . Fidatevi del vostro istinto e fatevi guidare soltanto da lui ! . Adesso , vi saluto ; buon divertimento ! “ . Martina ed Emilio , avviatisi ai bordi della pista da ballo , scelgono i loro tavoli . Astor Piazzolla , conclusa una breve presentazione , introduce con la chitarra elettrica il suo “Libertango” . Le coppie di “tangueri” si precipitano al centro della pista e prendono a volteggiare in senso antiorario . I due giovani , ancora seduti , si scrutano a distanza : Emilio , con un cenno della testa , esorta Martina alle danze ; Martina raccoglie l’esortazione . Insieme consumano la liturgia del ballo : impacciati , sbandano , si pestano i piedi a vicenda e spintonano gli altri danzatori . A poco a poco , la magia del tango li pervade e tentano di riprodurne delle figure : una “ Camminata “ , un “Giro” , una “Piroetta “. Pian piano , chiudendo gli occhi , nel silenzio loquace dei gesti , si scambiano le anime . Al termine della serata in milonga , Martina ed Emilio sentono di essere diversi , avvertono che qualcosa è cambiato : ora si conoscono , si comprendono veramente ; ora sono una coppia .