CASERTA-A volte viene voglia di sorridere dinanzi all’arrogante sorniona dei politici. Sono dei bravi giocolieri di parole ma poco affini a concretizzarle nei fatti. Provincia di Caserta, forse la numero uno come bellezze naturali con una costa lunghissima e paesaggi meravigliosi, incorniciati in strutture ereditate dalla storia che tutti ci invidiano. Eppure continuiamo ad essere ultimi. Chissà perché? La provincia è stata governata da tutti, quindi non si può dire la colpa è di questo o di quello, sono tutti stati seduti alla guida della macchina provinciale: Centrodestra, Centrosinistra, Dc, Pci, Psi, insomma, tutta la storia politica repubblicana è stata al comando di questa terra, ma tutti, nessuno escluso, ha fatto qualcosa per creare le condizioni favorevoli per vivere bene nella provincia di Caserta.
Gli stessi problemi che c’erano dopo la fine della seconda guerra mondiale, sono gli stessi che ci sono oggi alla soglia della imminente rivoluzione sociale della storia italiana. Pazzo? Non direi. È un qualcosa, la rivoluzione sociale, che si annusa ogni giorno nel sentimento collettivo della gente. Rifuti, Lavoro, camorra e Equitalia, sono i tre fattori che porteranno dritti alla ribellione del popolo casertano. Non ci sono altre strade per ottenere risposte. I rifiuti sono una macchia senza precedenti, che ogni giorno assorbono tanti soldi dei cittadini e il problema rimane irrisolto. Il lavoro è il macigno più grande che da 40 anni il popolo casertano si ritrova a sopportare il peso. Finora si è sopravvissuti aggrappandosi al nord Italia, adesso che anche lì le condizioni di lavoro sono esaurite, la situazione sta precipitando poiché non c’è più dove lavorare. La camorra, sempre citata nelle campagne elettorali, mai è stata sconfitta definitivamente. Equitalia poi è la parte finale di questa immane tragedia. Ogni giorno i cittadini, impossibilitati a pagare, si vedono perseguitati dall’agenzia di riscossione alla pari di come i camorristi perseguitano commercianti e imprese. Una situazione intollerabile che viola la dignità dei cittadini e costringe persone a fare ulteriori debiti per non vedersi togliere la casa che, secondo la costituzione, è la dignità dell’individuo. Cittadini oppressi sia dalla mancanza di lavoro sia dalla più orrenda delle strutture costruita dalle menti “arrugginite” di una classe dirigente che non ha mai guardato all’interesse del popolo, semmai ha guardato al proprio tornaconto.
Oggi siamo ad un passo dall’inferno. I frigoriferi della stragrande maggioranza delle famiglie casertane faticano a riempirsi. Se gira ancora qualche miserabile e fottutissimo euro, serve per darli allo stato centrale, ai comuni, alla regione, alla provincia, che attraverso Equitalia chiedono soldi ai contribuenti che, ormai, devono sborsare il 69,9% nel reale di quello che guadagnano. Questa provincia sta scivolando verso un burrone con una velocità sottovalutata. La politica provinciale dorme sonni tranquilli. Nessuno sembra preoccuparsi di quello che può succedere se le cose persistono in questo modo. Vero, dietro tutto ciò c’è il fallimento di 50 anni della politica italiana, ma è anche vero che adesso non si può più attendere. La gente non ha più possibilità nemmeno di riempire a metà il frigo, quindi è inutile chiedergli soldi e ancora soldi attraverso l’imposizione fiscale, al massimo tra pochi mesi la gente potrà dare alla politica e ai politici che amministrano solamente pietre, soldi non ce ne sono. Evidentemente l’amministrazione provinciale a guida Zinzi sta dormendo e non ha compreso in pieno cosa sta succedendo in questa provincia: non si lavora più e i comuni non hanno soldi e i sindaci stanno diventando esattori delle tasse. “A zizzrenella è furnutt. Politici, sveglia, è finito il tempo di dormire”.
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