Comune di Altamura (BA)

Altamura (Jaltamùre in dialetto altamurano, o Jaltamaùre in dialetto gravinese e barese, Altilia o Lupetia

Comune di Altamura (BA)

Altamura (Jaltamùre in dialetto altamurano, o Jaltamaùre in dialetto gravinese e barese, Altilia o Lupetia in latino) è un comune italiano di 70.052 abitanti[1] dellaprovincia di Bari in Puglia.
È l’ottavo comune della regione per popolazione e il dodicesimo d’Italia per superficie ed estensione.
La città di Altamura è conosciuta in Italia e all’estero soprattutto per la produzione di un tipico pane DOP, per la sua cattedrale, alto esempio di Romanico pugliese, stilegotico (secolo XIII) e per ritrovamenti paleontologici di interesse mondiale: l’Uomo di Altamura e la cava dei dinosauri.
Buona parte del territorio altamurano ricade nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia.
Circa 12.660 ettari del territorio di Altamura sono inclusi nel Parco nazionale dell’Alta Murgia. In esso si trova la più estesa dolina delle Murge, il Pulo di Altamura. Si tratta di una cavità di origine carsica che si apre tra leggere ondulazioni dell’altopiano murgiano a circa 477 m s.l.m., misura 550 m di diametro e 92 m di profondità.
Ma il territorio di Altamura è salito agli onori della cronaca in ambito internazionale per il ritrovamento, nel sistema di grotte del pulo di “Lamalunga”, dell’Uomo di Altamura, uno scheletro quasi integro (unico al mondo) di Homo arcaicus. Esso costituisce ‘il reperto più interessante di un giacimento piuttosto vasto e complesso comprendente resti ossei sia di ominidi vissuti 200-300 000 anni fa’ (Vacca, 1999) che di animali vari. La cavità, scoperta nell’ottobre 1993 dal C.A.R.S. (Centro Altamurano Ricerche Speleologiche), è a circa 450 m s.l.m. e dista 1,2 km, in direzione SE, dalla Masseria Lamalunga da cui deriva il toponimo attribuito al luogo del ritrovamento.
A circa cinque chilometri da Altamura, inoltre, in una cava dismessa da tempo in località “Pontrelli”, lungo la strada per Santeramo in Colle è presente un altro sito paleontologico di importanza mondiale, la cui scoperta è ancora più recente: su una formazione rocciosa sono state rinvenute migliaia di impronte impresse da dinosauri vissuti nel Cretacico Superiore, ovvero circa 80 milioni di anni fa.
Soprattutto grazie a queste recenti scoperte, le Murge di Altamura, comprendenti la grotta di Lamalunga (col suo Homo arcaicus), la cava De Lucia (con le sue orme dei dinosauri) e il Pulo sono state presentate ufficialmente dallo Stato Italiano nella sua “Lista propositiva” all’UNESCO il 1º giugno 2006, candidandole in pratica a divenire uno dei Patrimoni dell’Umanità riconosciuti e tutelati dall’ONU.
L’altitudine del comune varia da un minimo di 402 m s.l.m. fino ad un massimo di 480 m s.l.m. (Cattedrale)
Il clima di Altamura è di tipo sub-litoraneo, con inverni moderatamente freddi ed estati calde e asciutte. La temperatura in inverno si aggira intorno ai +5.5 °C, mentre in estate oscilla intorno ai +22 °C. Le precipitazioni annuali si attestano attorno ai 600 mm, in inverno le nevicate sono deboli ma frequenti soprattutto a febbraio, la temperatura minima in assoluto è stata di -11.3 gradi risalente al gennaio 1985.
Fu solo nel Medioevo che la città riacquistò una certa importanza, e ciò grazie all’imperatore Federico II di Svevia. Quando, nel XII secolo salì sulla collina di Altamura, questa era un luogo deserto e inabitato e la città era stata distrutta, secondo la leggenda, dal paladino Orlando da cui il motto della città “Orlandus me destruxit, Federicus Federico II di Svevia, da quel momento decise di ricostruire la città. Dopo la rifondazione, la ripopolò, portando varie popolazioni della contea di Gravina, tra cui maggior parte gravinesi, ma anche bitettesi, torittesi e grumesi, e la chiamò Altamura, utilizzando un toponimo preesistente, dovuto alla presenza delle mura megalitiche. Ordinò la costruzione della grande Cattedrale (1232), destinata a divenire uno dei più venerati santuari in terra di Puglia. Nel 1248, sotto la pressione di Federico, Papa Innocenzo IV dichiarò Altamura fuori dalla giurisdizione del vescovo di Bari, rendendo la Cattedrale di fatto una “chiesa palatina”, equivalente a una cappella di palazzo. Rinata la città, si svuotarono lentamente i villaggi sparsi nelle campagne dove la gente si era rifugiata nei secoli bui della storia di Altamura, così ricrebbe velocemente e si arricchì in breve tempo. Il territorio di Altamura fu feudo di varie famiglie nobiliari, in particolare degli Orsini del Balzo e dei Farnese (1538-1734), questi ultimi committenti della costruzione di numerosi palazzi e chiese. Nel 1648 l’insurrezione di Masaniello a Napoli coinvolse molte altre città del regno in un moto contro la feudalità, tra cui Altamura, che si era opposta con decisione ai tentativi di riconquista da parte diGiangirolamo II Acquaviva d’Aragona, il potente conte di Conversano. In quell’occasione, Altamura aderì alla Real Repubblica Napoletana e si autogovernò. Nel 1748 Carlo VII di Napoli vi fondò una università[6]: un difficile percorso di affermazione, tra le prime in assoluto in tutta l’Italia meridionale. Nel 1799 la città si ribellò contro il governo borbonico: la rivolta, conosciuta come la Rivoluzione di Altamura, fu alla fine repressa due giorni più tardi e la città saccheggiata dalle truppe di Fabrizio Ruffo. In epoca napoleonica invece l’università fu definitivamente chiusa (1811). Nel 1806, e fino al 1860, anno dell’occupazione garibaldina, fu sede del Distretto di Altamura, una delle tre suddivisioni amministrative della Terra di Bari. Lo spirito rivoluzionario si fece sentire anche nel Risorgimento (XIX sec.) tanto da fare di Altamura, la sede del Comitato Insurrezionale Barese e, dopo l’Unità del 1860, fu la sede del primo capoluogo provvisorio della Puglia. E da allora che ebbe il nome “Leonessa di Puglia” per il coraggio dimostrato durante la ribellione contro i borboni.