Comune di Solofra (Avellino)

Solofra è un comune italiano di 12.254 abitanti della provincia di Avellino in Campania.

Comune di Solofra (Avellino)

Solofra è un comune italiano di 12.254 abitanti della provincia di Avellino in Campania. È uno dei quattro principali poli italiani per la lavorazione delle pelli. Solofra (384 m s.l.m.) si estende in una conca dei Monti Picentini (il Pizzo San Michele è la cima più elevata) aperta, attraverso Montoro, sulla piana di Mercato San Severino, un vitale nodo della Pianura campana che fa da collegamento tra il bacino dell’Irno e quello del Sarno. Questa posizione geografica ha giovato alla cittadina favorendone l’attuale realtà economica. Solofra confina con i comuni di Aiello del Sabato, Calvanico (SA), Contrada, Montoro Superiore e Serino. Il Pizzo San Michele è una montagna che tocca i 1.567 metri a cavallo tra le province di Salerno ed Avellino. La forma acuta della montagna e la sua posizione garantiscono un amplissimo panorama su tutti i Picentini, gliAlburni, la pianura di Salerno, Mercato San Severino, Avellino, i Lattari, ilVesuvio, il Partenio ed il Matese. La storia di Solofra risale al tempo dei Sanniti che l’abitarono e dalla cui lingua deriva il nome, che vuol dire luogo salubre. Occupata dai Romani, divenne un centro agricolo e pastorale. Fin da questi primi tempi si impiantò in loco la concia delle pelli. Molti antichi toponimi Vellizzano, Campo del lontro, Scorza, Cantarelle, Burrelli testimoniano la presenza di questa attività originariamente legata alla pastorizia. Nel VI secolo dopoCristo fu incorporata nel Ducato di Benevento e fece parte del Gastaldato di Rota. Quando il Ducato beneventano fu diviso nei due Principati di Benevento e di Salerno, si trovò in una delicata zona di confine e fu protetta da Salerno nei cui territori era entrata a far parte. Con la venuta dei Normanni divenne feudo dei Sanseverino, poi dei Filangieri de Candida, quindi degli Zurlo. Fin dal XIV secolo e per il rapporto con Salerno divenne un fiorente centro artigiano-mercantile, che raggiunse il massimo splendore del XVI secolo, definito il suo Secolo d’oro. In questo periodo fu costruita la Collegiata di San Michele Arcangelo, impreziosita di opere in legno intagliato ricoperte di oro e di opere pittoriche diFrancesco Guarini, seguace del Caravaggio. Dal 1555 fu feudo degli Orsini fino alla fine della feudalità nell’Italia meridionale. Dal 1895 ha il titolo di città.
Il terremoto del 1980
Il 23 novembre 1980, alle ore 19:34, il comune di Solofra, insieme a tanti altri paesi sparsi tra le provincie di Avellino, Salerno e Potenza, fu colpito da un violento terremoto, noto come Terremoto dell’Irpinia o Terremoto del 1980.
Collegiata di San Michele Arcangelo: edificata nel XVI secolo in sostituzione della chiesa dell’Angelo diventata ormai obsoleta, essa rappresenta uno degli edifici principali della cittadina. In questa sede viene celebrata ogni anno la festa patronale dedicata a san Michele. All’interno della struttura sono presenti i dipinti di Francesco Guarini, 21 teloni nel soffitto ligneo/dorato del transetto, eseguiti tra il 1637 ed il 1642. Il soffitto della navata centrale presenta i teloni del padre di Francesco, Giovantommaso Guarini, con storie vetero/testamentarie.
Palazzo ducale: edificato nel tardo Cinquecento dalla famiglia Orsini, si presenta con un portale in pietra e cortile quadrato. Nell’interno sono raffigurati i palazzi posseduti della famiglia e vedute della città di Gravina in Puglia.
Fontana dei Quattro Leoni: è un’opera in travertino locale che si erge di fronte al Palazzo Ducale. Realizzata nel XVIII secolo, possiede una grande vasca di forma quadrata con i lati modellati con modanature che ne arrotondano la forma; poggia su tre gradini che la circondano. Agli angoli dell’invaso vi sono quattro leoni, volti verso l’esterno e seduti su un basamento di pietra. Ai loro piedi c’è una vaschetta circolare che riceve l’acqua che cade dalla bocca dei felini. Al centro della vasca si innalza poi una stele quadrata con ai lati scolpiti lo stemma di Solofra: un sole raggiante antropomorfo. Alla sommità di questa sono posti nella medesima direzione dei leoni, col petto poggiato sugli spigoli e la testa sporgente, quattro delfini dalla cui bocca fuoriesce altra acqua. Le loro code, che si innalzano verso l’alto a mo’ di colonna, reggono una vasca rotonda a forma di conchiglia che raccoglie altra acqua che zampilla dal suo centro.
Il Castello di Solofra: situato su una collinetta ai piedi del monte Pergola – S. Marco, fece parte di un importante complesso difensivo, costituito anche dallo sperone roccioso della Castelluccia (ad ovest del complesso montuoso) e dal castello di Serino, posto sul lato nord dello stesso e che controllava la valle del Sabato. Attualmente del castello sono rimasti pochi ruderi.
Fonte dati Wikipedia