Categories: Cronaca

Comune di Aversa (Caserta)

Aversa è un comune italiano di 51.631 abitanti della provincia di Caserta, in Campania. La città è al centro dell’agglomerato conosciuto come agro aversano, è stata la primacontea normanna del meridione d’Italia, oltre che sede vescovile della diocesi di Aversa dal 1053, è famosa anche per la produzione della mozzarella di bufala e delvino Asprinio. Prima dell’avvento del proibizionismo della cannabis, è stata uno dei maggiori centri italiani per la produzione di canapa.
Aversa è nota anche per aver dato i natali al celebre musicista e compositoreDomenico Cimarosa, figura centrale dell’opera, in particolare di quella buffa, del tardo Settecento.
Aversa è una città della Pianura Campana, situata al centro dell’agro aversano, una vasta area pianeggiante a vocazione agricola situata a circa 3 km a sud del fiume Clanio[4] e dista dal mare circa 22 km. La morfologia del territorio, unita alla fertilità del terreno e alle antiche e recenti opere di bonifica e di risistemazione del suolo, sono ancora oggi elementi strategici nella costruzione del paesaggio. Dista circa 16 km dal capoluogo di provincia Caserta, con più di 50.000 abitanti è il secondo comune per popolazione della provincia di Caserta.
Classificazione sismica:zona 2 (sismicità medio-alta), Ordinanza PCM n. 3274 del 20/03/2003
Ad Aversa il regime climatico è classificato come temperato caldo[6], con estati calde e inverni miti. Le medie invernali sono di solito inferiori ai 10 °C; le medie estive sono di 26 °C (con valori massimi che possono toccare i 35 °C). Le precipitazioni sono piuttosto irregolari: si concentrano tra ottobre e gennaio, mentre d’estate sono quasi inesistenti.
Prima dell’avvento dei Normanni, nell’XI secolo, la città non esisteva ancora ed il territorio era popolato da piccoli raggruppamenti, casali e ville. Quasi al centro di una delle maglie della centuriazione romana esisteva il casale Sancti Pauli ad Averze. Di forma pressoché circolare, l’originario villaggio, prima della conquista e fondazione normanna, era senza una fisionomia territoriale, giuridica o amministrativa. Posto a breve distanza dal corso del Clanio, nell’area compresa tra la via consolare campana e la via Atellana, in una posizione di dominio delle principali vie di comunicazione tra il nord e il sud e tra i paesi interni e il mare, solo con l’avvento dei normanni il piccolo casale cominciò ad avere un assetto ben definito. Con ogni probabilità si trattava di uno stanziamento di tipo religioso, legato alla originaria chiesa di San Paolo.
Fu fondata ufficialmente da Rainulfo Drengot dei principi di Quarrel il quale già nel 1022 aveva occupato un palazzo-castello che sorgeva accanto alla chiesa votiva di Sancte Paulum at Averze cingendo un’area pressoché circolare con fossi e siepi. Il Drengot ne divenne primo conte, nel 1030, su investitura di Sergio IV, duca di Napoli e poi confermato, nel 1038, dell’imperatore Corrado II. Dodici furono iconti normanni che ressero le sorti della città di Aversa, che da piccolo borgo, grazie alla politica di asilo iniziata da Rainulfo, divenne una piccola capitale, da dove partirono le conquiste normanne dell’Italia Meridionale. Il più importante dei conti fu senza dubbio Riccardo Drengot, l’unico che seppe tener testa a Roberto il Guiscardo. E fu proprio il conte aversano a condurre, nella battaglia contro le truppe pontificie a Civitella del Fortore, nel beneventano, i normanni alla vittoria, imprigionando lo stesso papa Leone IX. L’astuto Riccardo I però non trattò il pontefice da prigioniero, ma lo scortò a Roma con tutti gli onori. Questo gesto gli valse la conciliazione con la Chiesa, la cancellazione della scomunica, e l’investitura di Aversa a Diocesi.
Dopo la breve Repubblica Partenopea con il ritorno dei Borbone due furono le innovazioni maggiori, la fine del sistema feudale e la statalizzazione dei beni ecclesiastici. Nella città molti ordini scomparvero e i loro beni passarono allo Stato. Nel 1813 i frati Minori lasciarono il Convento della Maddalena che fu occupato dall’Ospedale Psichiatrico, mentre il Convento di San Lorenzo fu trasformato in Orfanotrofio militare. Gioacchino Murat, che sostituì Giuseppe Bonaparte, ebbe le chiavi della città di Aversa, dove fondò il Convitto delle Orfanelle di Sant’Agostino e l’istituzione del Banco dei Pegni. Quando ritornòFerdinando I nel 1815 vi furono malcontenti che portarono a veri e propri moti. Nei tumulti si tentò di imprigionare il vescovo Tommasi che fu poi ucciso nel1821. I moti culminarono con la cattura di molti cabonari tra cui il Capitano dei Militi Provinciali, Andrea Infante (ricordato quale Martire della Libertà Italiana) ed il letterato Raffaele Lucarelli. Il 1º ottobre 1860, prima della Battaglia del Volturno, Giuseppe Garibaldi sostò nel Palazzo Golia. Il 1º dicembre 1945, finita la seconda guerra mondiale, fu fucilato ad Aversa il generale della Wehrmacht Anton Dostler, condannato per crimini di guerra, per aver fatto fucilare i soldati alleatiprigionieri di guerra. L’esecuzione è stata fotografata e filmata con immagini in bianco e nero[12]. Altro evento che ha segnato la storia aversana del XX secolo, è stato il terremoto del 1980, che vide la città normanna come il luogo più lontano dall’epicentro (l’Irpinia) in cui si registrarono vittime.
Nel 1038 l’imperatore Corrado II investì Rainulfo Drengot e la contea di Aversa con le armi imperiali, cioè con la lancia e il gonfalone[15]. Aversa acquisì il diritto ad assumere il titolo di città, che tuttora mantiene. Il titolo è stato poi confermato da un D.P.R. del 10 ottobre1990.
I mille anni di storia le hanno consegnato un patrimonio artistico di grande pregio: il centro storico. Esso è costituito da numerose chiese da cui deriva il nome di Città dalle cento chiese.
E proprio alla Diocesi si riferisce la proprietà delle maggiori opere artistiche ed architettoniche presenti in città. Dalla Cattedrale di San Paolo, con il suo splendido deambulatorio romanico e la sua maestosa cupola ottagonale, alla stupenda chiesa barocca di San Francesco delle Monache e la chiesa di Santa Maria a Piazza, dove sorge il Castello cosiddetto Aragonese ma il cui primo impianto si deve a Ruggiero II che, distrutte le mura della città nel 1135 provvide alla rifortificazione anche con la costruzione del castello in cui soggiornò per un certo periodo. I più importanti pittori sono presenti nelle chiese aversane, dalla scuola giottesca a Guido da Siena, daAngiolillo Arcuccio a Colantonio. Ed ancora Polidoro da Caravaggio, Marco Pino da Siena, Pietro da Cortona, Pietro Negroni detto il Giovane Zingaro, Josè de Ribeira detto lo Spagnoletto, Cornelius Smeet, Abram Vink, Teodoro d’Errico, Francesco De Mura, Massimo Stanzione, Francesco Solimena, Paolo De Majo, solo per citarne alcuni.
Fonte Dati Wikipedia

Redazione

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