ROMA-Il PD, visto che il governo deve approvare il provvedimento per l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, lancia subito l’allarme. È chiaro il PD è un partito di sinistra, e come tutti i partiti di sinistra vorrebbe che in questo paese ci fosse un solo partito come nei migliori paesi dove regna il comunismo (vedi la Cina), e gestire tutto lui. “La situazione economica del Pd è drammatica e con l’abrogazione del finanziamento pubblico dei partiti diventa inevitabile il ricorso alla Cassa integrazione per i 180 dipendenti”. Fanno sapere dal PD attraverso il tesoriere del partito Antonio Misiani. Ma se i DS hanno 200 milioni di debiti, e il PD è in rosso, ma scusate, che fine hanno fatto tutti i soldi che gli italiani vi hanno versato ogni anno per 30 anni? Certo che gli ex comunisti sono proprio degli spendaccioni!!!
A parte la sorte dei lavoratori del PD, che dispiace finiscano in strada, ma è anche giusto che i partiti non assorbano più quella montagna di soldi che finora sono entrati a fiume nelle tasche dei partiti. Soldi mai rendicontati e che non si sa mai come sono stati spesi. E chiaro che se il PD è in rosso agli italiani, usando uno tratto della battuta della trasmissione televisiva “Made in Sud”: “Ma c’cnfott”, vadano a lavorare tutti, se il caso anche zappare la terra. Hanno già preso troppi soldi degli italiani, e non hanno concluso nulla in 30 anni di ingloriosa attività politica. Hanno solo saputo portare la pressione fiscale nel reale al 69,9%, forse proprio perché servivano soldi per partiti, gruppi parlamentari, gruppi dei consigli regionali, stipendi e vitalizi, insomma, troppi soldi pubblici mal utilizzati in nome della democrazia. La democrazia ha un costo, dicono i politici, è vero, ma la democrazia italiana costa troppo. Datevi una calmate, possibile che non vi saziate mai.
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