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“Little Tony : “l’eterno ragazzo del rock ‘n’roll all’italiana”In evidenza

Ci sono persone che sfidano il tempo , capaci di attraversare indenni le stagioni della vita , circondate ,come sono, da un’aura di perpetua , ininterrotta longevità . Queste persone ,proprio non se l’aspettano che , in un giorno qualunque , il loro corpo , meccanismo perfetto , venga meno ,costringendole ad assaporare il gusto amaro della precarietà , di un oggi che non può essere rimandato a domani . Anche Antonio Ciacci , al secolo Little Tony , pensava che il vigore prodigioso della giovinezza non l’avrebbe mai abbandonato e , invece, a bordo di una BMW , guidata dalla figlia Cristiana , eccolo giungere all’ ingresso di “Villa Margherita” , rinomata clinica della Capitale . E’ una giornata piovosa di marzo , ma il “piccolo Tony “ si ostina a sfoggiare un paio di Ray Ban : infatti , li estrae dal cruscotto e se l’infila con un gesto che sembra dire : “Nonostante tutto ,resto quello del rock’n’roll “ . Impeccabile nella sua giacca blu doppio petto , con i capelli neri sfolgoranti di brillantina , saluta con un sorriso cordiale il primario che gli viene incontro . Emozionato , come se ad attenderlo fosse un palcoscenico e non un’asettica stanza di ospedale , percorre il corridoio , avvicinato da medici che , a turno, gli danno il benvenuto . Un portantino esuberante , intento a sistemare una lettiga ,esclama : “ An vedi chi c’è ? : L-i-t-t-l-e Tony ! ; a’Tony facce sentì “Cuore matto” “ . Poi , raggiunto il reparto oncologico , è accompagnato nella sua camera da un ‘infermiera : i loro occhi s’incontrano per un istante ; la crocerossina ,con aria timida e trasognata , arrossisce sussurrandogli : “ Signor Tony , scusi il disturbo ! ; me lo farebbe un autografo per la mamma ? “ . La eco di simili parole risuona nella mente del cantante e bussa alla porta dei ricordi che , spalancandosi di colpo , lascia fuoriuscire immagini indelebili di un passato felice . Estate 1961 , spiaggia di Ostia . Antonio , sanmarinese da sette generazioni , nato a Tivoli il 9 febbraio del 1941 , ha vent’anni e da quattro è diventato : “Little Tony “, in onore dell’icona americana Little Richard ; i juke box dello stabilimento balneare urlano “Ventiquattro mila baci” , canzone cantata in coppia con “il ribelle” ,Adriano Celentano , durante lo scorso Festival di Sanremo e ,da mesi , regina della hit parade . Le ragazzine , in fila come formiche , si accapigliano per strappargli una firma o un bacio : sembrano ,ormai, lontani gli anni dell’ infanzia e dell’adolescenza passati ad esibirsi nei ristoranti dei Castelli Romani , nelle balere e nei teatri d’avanspettacolo con il padre Novino (cantante e fisarmonicista ) , lo zio Settembrino ( chitarrista) , e i fratelli Enrico ( chitarrista ) e Alberto ( bassista) . Sembra distante mille secoli quel 1958 passato in Inghilterra , a seguito dell’ impresario Jack Good che , scopertolo nel corso di uno spettacolo al Teatro Smeraldo di Milano,volle condurlo insieme con i fratelli nella seconda patria ( dopo gli USA) del rock , dove furono creati : “Little Tony and his brothers “ . E’ già storia di ieri quel 1959 , scandito dalle note del brano : “Too Good” , scritto per lui dall’autore fidato del mito vivente Elvis Presley e presentato all’interno del programma televisivo “Wham!” , cui seguirono i singoli “Lucille “ , “Johnny B Goode “ , “ Shake rattle and roll “ e le colonne sonore “Blue monday “ , “Il Gangster cerca moglie “ , “Che tipo rock”, “I Teddy boys della canzone” . Ora , la realtà è il secondo posto sanremese conquistato a fianco del “molleggiato- Re del clan” , il film “musicarello “ : “ Cinque marines per cento ragazze “, che si appresta a girare , le interviste rilasciate ai rotocalchi ,l’interesse morboso dei fan . D’un tratto, la sequenza di ricordi viene brutalmente interrotta dall’arrivo di Cristiana che , espletate le formalità burocratiche legate alla degenza , inizia a disfare la valigia del padre , mentre la docile infermiera si congeda imbarazzata . “Sai a cosa stavo pensando , Cris? : agli anni Sessanta , ai jeans , ai giubbotti di pelle , al ciuffo ; ah , il mio ciuffo , in Italia , fece scuola ! . Nel 1962 , gli dedicai persino una canzone : “Il ragazzo col ciuffo”. Allora , vivevo solo per la musica , la mia musica ….. allora , ero forte , pieno d’energia , al punto che incisi un successo dietro l’altro : “ Quando vedrai la mia ragazza” (Festival di Sanremo ,1964) ; “Riderà “ ( Cantagiro , 1966) ; “Cuore matto”( Festival di Sanremo , 1967 ) .Queste canzoni ebbero un riscontro tale che , nel 1967, fui quasi obbligato dai produttori discografici a trasporle in “pellicole canterine” : “Riderà (Cuore matto) ,diretto da Bruno Corbucci , “Cuore matto ….matto da legare” di Mario Amendola .Nel 1968 , smessi i panni del “Teddy boy” , mi presentai al Festival di Sanremo con il brano : “ Un uomo piange solo per amore” , ma non riuscii a resistere al richiamo delle chitarre elettriche e , nel 1969, fu di nuovo ritmo , movimento ,con le canzoni “La donna di picche “ e “Bada bambina” . Le cose procedevano per il verso giusto e fu così fino al 1970 , quando con la mia etichetta , la “Little Records” , incisi, in duetto con Patty Pravo, la canzone : “La spada nel cuore”, con cui gareggiammo al Festival di Sanremo , classificandoci al quinto posto . Al contrario , nel 1975 , anno in cui pubblicai l’album tributo : “Tony canta Elvis “, la giostra fermò la sua corsa ; l’avvento della “Disco music” , delle band internazionali , il clima politico avvelenato , le stragi , il terrorismo …. non so come spiegarti : forse , finì semplicemente un ‘epoca ! . Noi , ventenni degli anni Cinquanta volevano dimostrare ai nostri padri che saremmo stati in grado di costruire un mondo di benessere , di prosperità e di pace ; eravamo tesi , nervosi , arrabbiati , ma propositivi e per un po’ abbiamo anche avuto l’illusione di aver cambiato davvero la società , il costume , di aver vinto la battaglia contro i” soldati della tradizione “ , inneggianti al “Vecchio scarpone” , alle “Mamme” e alle “Colombe” . Quanto ci sbagliavamo …. ! ; guarda cos’è successo negli anni Ottanta – Novanta : corruzione , consumismo , musica elettronica usa e getta , playback , arrivismo , “carrierismo” spregiudicato . Per conservare la ribalta e tenere la scena ,ormai dominata da punk , metallari , paninari , inventai con i colleghi Bobby Solo e Rosanna Fratello il gruppo : “I Ro .Bo.T “ e incisi “Profumo di mare “ ,colonna sonora della fortunata serie televisiva americana “ Love Boat “,importata dalle neonate reti televisive private. Non mi sono certo arreso : disprezzo quei cantanti che mettono da parte la musica per dedicarsi alle polemiche e dichiarare a questo e a quel giornalista che i discografici sono irriconoscenti e privilegiano giovani talenti manovrabili e sfruttabili , alla stregua di un prodotto commerciale ! . Io , invece, ho ancora voglia di cantare e alle mie serate , a Tivoli come ad Atlantic city , il pubblico accorre numeroso : il pubblico non tradisce un artista e gli è sempre riconoscente ! . Ti ricordi quant’affetto mi dimostrò la gente al Festival di Sanremo del 2003 , quando gareggiai con l’amico Bobby Solo , con la canzone : “Non si cresce mai” e nel 2008 , due anni dopo l’infarto che mi colpì il 23 aprile del 2006 , durante il concerto a Ottawa , in Canada , per la comunità italiana , quando festeggiai i cinquant’anni di carriera con il brano “Non finisce qui “ ? . In quel periodo , appresi di avere un cancro e da sei anni lotto per sconfiggerlo ; ma sono stanco ! ; è il momento che tutto vada come deve andare ! . Per favore , chiudi le tende ! ; non vorrei che un fotografo ,appollaiato su di un albero , mi ritraesse in queste condizioni ; nessuno dovrà vedermi morire! . “Papà”, risponde la figlia in preda ai lucciconi , “Che dici ? “ ; “Prima o poi mi toccherà raggiungere tua madre e tua nonna ……Sai , sono contento di averti ritrovato , di aver recuperato il nostro ! . E’ stato bello cantare insieme , condividere la musica che mi ha portato via da te , quand’eri piccola , facendoti soffrire . Entrambi abbiamo capito che non c’è un ‘età per ricominciare a volersi bene ! .Adesso , vorrei riposare un po’ ; a domani , figlia mia ! “ .
A settantadue giorni dal ricovero in clinica , Little Tony si è spento la sera del 27 maggio 2013 ,mentre un vecchio registratore ,acceso da un familiare , diffondeva nella sua camera la melodia più struggente di Elvis : “Love me tender , love me long , take me so your heart ,for it’s there that i belong , and we ‘ll never part ; love me tender ,……. love me dear , tell me your are mine i’ll be yours trought all the years till the end of time , love me tender , love me true…….. “ ( Amami teneramente / amami a lungo / Portami nel tuo cuore / perché è il mio posto / E non ci separeremo mai / Amami teneramente / Amami sinceramente / Dimmi che sei mia / Io sarò tuo attraverso gli anni / fino alla fine dei tempi ) e il motore della sua Ferrari ,parcheggiata appositamente all’entrata della clinica ,salutava con un ultimo rombo l’eterno ragazzo del rock’n’roll all’italiana.

Redazione

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