ROMA-Le imprese italiane sono sempre più tartassate e di questi passi diventa molto difficile far crescere il Paese. Secondo una stima di Confartigianato, le imprese italiane pagano il 68% di tasse sugli utili. Il presidente della federazione Giorgio Merletti lancia l’allarme e afferma: “Le imprese italiane corrono contromano e a occhi bendati. E sembra si faccia di tutto per spingerci oltre confine per trovare condizioni normali per fare impresa. Il Fisco italiano tassa il 68,3% degli utili lordi d’impresa, in Svizzera appena il 30,2%. La riforma Fornero è da rifare. Ha aumentato costi e complicazioni invece di aumentare l’occupazione. Anzi da luglio 2012 ad aprile 2013 abbiamo perso 1.200 occupati al giorno e per i giovani è stata una debacle. Mentre il ministro indicava l’apprendistato come la via maestra per formare i giovani, al tempo stesso imponeva barriere in ingresso e in uscita. Dal 2008 a inizio 2013, ogni giorno abbiamo perso 680 occupati sotto i 35 anni. Prima il governo tecnico supplente, poi lo stallo alla messicana. Intanto, nei seicento giorni da novembre 2011 a oggi, si sono perse sessantamila imprese, la disoccupazione giovanile è cresciuta di oltre otto punti, il Pil calato del 3,4% la pressione fiscale è aumentata di quasi due punti e il credito alle imprese è diminuito di 65 miliardi. Chi Governo rispetti il mandato, le imprese ce la mettono tutta per la ripresa”.
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