“Mina : il mito di una voce”In evidenza
Cremona . Gennaio 1959 , ore 14:00 . Nell’ abitazione di un condominio sito in Corso Mazzini , una famiglia piccolo borghese è riunita

Cremona . Gennaio 1959 , ore 14:00 . Nell’ abitazione di un condominio sito in Corso Mazzini , una famiglia piccolo borghese è riunita per il pranzo . La madre , Regina Zoni , è in cucina , intenta a svolgere lavori domestici , cinta in vita da un grembiule bianco adornato di merletti ; il padre , Giacomo Mazzini , seduto in soggiorno su una poltrona , sfoglia nervosamente le pagine de : “L’eco del Cremonese “ , un quotidiano locale , osservando a intermittenza il movimento delle lancette dell’orologio da polso ,unica eredità lasciatagli dallo zio partigiano ucciso in un attacco mosso dai fascisti della Repubblica di Salò , durante la Resistenza , mentre la suocera , Amelia, impossessatasi del posto a capotavola , inforcati gli occhiali , si appresta a ricamare un fazzoletto con la complessa tecnica del punto a croce . All’appello mancano gli adolescenti di casa : Mina Anna Maria e Alfredo , di ritorno da scuola e , come sempre, in ritardo . “ Reginaaaa…! “ , urla il patriarca spazientito , “Ma quand’è che arrivano ‘sti sciagurati ? ; vengon mica qui a piedi dalla Russia ? “ . “Mino , non la far lunga ! “, replica l’ accomodante consorte , “ Avranno incontrato qualche amichetto e si saranno fermati a chiacchierare ! “ ; “ Amichetto? “ , ribatte furioso il marito , “Regina , ma cos’è che dici ? ; l’hai vista bene la Mina ? ; l’è diventata proprio un gran bel pezzo di lungagnona !. Se non se stem attent , un giorno di questi ven qui con il marito …… altro che amichetto ! “ . Poi , d’un tratto, il concitato dialogo viene interrotto dal suono del campanello ; la moglie si precipita alla porta , la apre , i figli entrano , le lanciano uno sguardo implorante , affinchè li aiuti a evitare la punizione paterna e, raggiungono ansimanti il soggiorno . “Eccoli i due principini ! ; vi ringraziamo per averci onorato della vostra presenza !….. Disgraziati !!!! ; vi sembra questa l’ora di tornare ? ; Mina , quante volte ti ho detto che , in qualità di sorella maggiore , devi dare il buon esempio ?! . E tu , Alfredo , perché assecondi le sue scelleratezze ? . Entrambi mi avete deluso e offeso con il vostro atteggiamento isolente ! . Pensare che ,in questi anni , ho cercato di educarvi al rispetto delle regole e della famiglia ! , dov’è che avrò sbagliato , allora ? . Lei, nonna Amelia , non ha nulla da dire a questi due lazzaroni ? “ . L’anziana donna, chiamata in causa , solleva lo sguardo fisso ,fino a quel momento , sull’ago e il filo , esclamando : “ Mi , me faccio gli affari miei ! . Te, Giacomo , però, le se diventato peggio del Duce ! . Oh , siamo negli anni Sessanta ! , c’è il miracolo economico , il rock’n’ roll ; le donne è dal 1946 che votano ! .’ Ste due creature , avranno anche il diritto de socializzar ? ; se no poi vengon su scorbutici e barbosi come te , orso ! “ . Il padre , vistosamente ammansito dalle parole della suocera, si rivolge con minor impeto ai figli : “ Mina , Alfredo è vero : siete ragazzi e avete il diritto di frequentare i vostri coetanei ,ma esigo che rispettiate gli orari che vi ho dato e su questo non transigo ! . Mina , tua madre mi ha detto che hai deciso di abbandonare la scuola : cos’è ‘sta storia? ; dopo le medie al “Collegio della Beata Vergine “, hai scelto tu di frequentare l’”Istituto tecnico commerciale Beltrami “! , dicevi che ti piaceva tanto la matematica ! … e poi , perché non vai più al “Circolo dei canottieri Baldesio “ ? ; l’ è il migliore della città , ci va tutta gente bene ! . In fondo come nuotatrice sei brava ; a sedici anni ti sei classificata seconda alle gare regionali : sarebbe un peccato se abbandonassi la piscina ….! . Io non capisco cosa t’è preso da quando , la scorsa estate, a Marina di Pietrasanta , hai messo piede in quel locale del Sergio Bernardini , com’è che si chiama ?…. ah, la “ Bussola “ ! . Lo dicevo che era meglio spendere i soldi della tredicesima per comprare l’apparecchio TV piuttosto che per fare le ferie in Versilia ! ; così , ti te s’è monta’ la testa ! . Adesso , vuoi cantare ? : non sta bene che una femmina se ne vada in giro nei locali , nelle balere , con dei maschi ! . A proposito , ma chi sono questi “Happy Boys “ ? , chi li conosce ? ; saranno sicuramente degli approfittatori , pronti a disonorarti ! ; vedrai se non mi diventi una donnaccia ! . Ma cosa credi ? , la musica va studiata , è una cosa seria ! ; Bach , Beethoven , Mozart … altro che quella robaccia che ascolti : dovevo capire che Elvis Presley ti avrebbe rincitrullito il cervello ! . Dico : volevi fare la musicista ? , bastava prendere lezioni di pianoforte come ti consigliava tua nonna Amelia …. e , invece , cosa le rispondesti qualche anno fa ? : “ Detesto lo studio teorico ! “ . Ora vorresti andare in tournèe , in Turchia con degli sconosciuti ? ; no, levatelo dalla mente , perché io non darò mai il mio consenso ! . Devi finire la scuola e trovarti un bravo ragazzo che ti sposi … .Sì, se vuoi che ti dia soddisfazione , lo ammetto : sei intonata ! e , quella sera , nella sala da ballo di Rivarolo del Re mi emozionai a vederti sul palcoscenico accanto a Natalino Otto e a Flo Sandon’s e , fui orgoglioso e imbarazzato quando il pubblico chiese a te e non a loro il bis … , ma a tutto c’è un limite e io non posso permettere che tu ti rovini la vita ! . Questo Davide Matalon che sostiene di essere un produttore dell’ “Italdisc”: che vuole da te ? , vuole farti firmare un contratto ? e in cambio di che ? …. e tuo fratello , perché vuole conoscerlo ? , non vorrà che canti con te ? . Insomma : basta ! , non posso sopportare oltre ! . Andate in camera vostra : uscirete quando io vi avrò dato il permesso ! “ . In quel pomeriggio del 1959 , le cose si svolsero in questo modo , anche se poi , alla fine , Mina Anna Maria , la ragazzina che i compagni di classe descrivevano come : “Deliziosa , tranquilla , timida, sensibile , simpatica “, la spuntò e firmò il contratto con l’”Italdisc” . Il padre , evidentemente , non riuscì a tenerla sequestrata a lungo nella sua stanza né tanto meno a impedirle la fulgida carriera artistica ,che intraprese prima come solista , con lo pseudonimo di “Baby Gate” e , in seguito , come cantante del gruppo : “I Solitari “( Lino Pavesi al sax , Lamberto Fieschi al piano , Ermanno Scolari al contrabbasso , Enrico Grossi alla chitarra e Fausto Coelli alla batteria ) , con il nome di Mina . La sua voce ,che intonava brani rock quali “ Be bop a Lula”, “When “ o classici da “ballo della mattonella” quali “Non partir” , “Malatia” , incantò il pubblicò con un timbro caldo , dotato di estensione , potenza , agilità , duttilità ed eclettiche doti interpretative . Quindi , nel 1961, presentatasi alla platea del Festival del rock’n’ roll di Milano come “urlatrice” , eseguì la canzone “Nessuno” arrangiata con un ritmo sincopato e in tempo fortissimo, sconvolgendo i canoni del canto melodico “all’italiana” e , la versione romantica e trasognata che ne aveva dato la cantante Wilma De Angelis . La canzone conquistò subito i vertici dell’ Hit parade e la RAI le spalancò le porte dei suoi studi televisivi , consentendole di esibirsi in programmi come : “Lascia o raddoppia “ o “Canzonissima” , grazie ai quali nacque il mito della “Tigre di Cremona “ , il mito di una voce . Mentre nel gennaio del 1960 , gli autori Franco Migliacci e Bruno De Filippi le proposero di cantare il brano “ Tintarella di luna” , Mina, raccolto il guanto di sfida lanciatole dalla sua nuova casa discografica, la “RIFI “ , partecipò al Festival di Sanremo con la canzone “E’ vero “ , classificandosi al settimo posto . Al termine delle riprese del film “musicarello “ “Urlatori alla sbarra “ , in cui aveva recitato il ruolo di se stessa , incontrò presso la sua casa discografica il cantautore emergente Gino Paoli che le fece ascoltare la canzone “Il cielo in una stanza “ . Riconosciuta l’intensità e la qualità del brano , la cantante , decise d’inciderla immediatamente , riscuotendo un successo tale che le consentì di espugnare il mercato discografico americano . “La ragazza di Cremona “ , nata a Busto Arsizio il 25 marzo del 1940 , non abbandonò il repertorio scanzonato degli esordi ,pubblicando il quarantacinque giri : “Una zebra a pois “ , tuttavia iniziò ad alternare alle interpretazioni divertite di motivetti orecchiabili , quelle delicate e raffinate delle canzoni del repertorio classico napoletano come “Na sera e’ maggio “ . Nel 1961 , calcato ancora una volta il palcoscenico del Festival di Sanremo , si classificò al quinto posto con il brano , già dato vincitore dai giornalisti , “Le mille bolle blu”. La sconfitta fu un duro colpo e , in preda a una crisi di pianto, dichiarò : “Non gareggerò mai più in nessuna competizione !” . Quindi , ripresasi dalla scottante delusione , dopo una tournèe europea, divertì gli ascoltatori italiani con la canzone : “Renato “ , scritta dal sudamericano Antonio Cortez e si cimentò nuovamente come attrice nelle pellicole “Appuntamento a Ischia” e “Appuntamento in Riviera “ . Nell’estate del 1962 , intraprese una complessa storia d’amore con l’attore Corrado Pani , ancora formalmente sposato con la collega Renata Monteduro : da quella relazione ,il 18 aprile 1963 , nacque a Milano , presso la clinica “Mangiagalli “, un figlio , Massimiliano . L’ unione tra i due artisti e il lieto evento furono definiti dai media “Fatti amorali e scandalosi “ , cosa che costò alla cantante l’epurazione dall’azienda Radiotelevisiva di Stato . Ecco come Mina rievoca quel periodo : “ Il massimo è stata una foto su “Epoca” dove io ridevo con Corrado, con il mio pancione e sotto c’era scritto : “Cosa avrà da ridere ? “ . La stampa mi tirò addosso certe badilate… ! , ma la gente non si fece condizionare ; infatti, ricevetti una serie di regali e di lettere da tutta Italia .Mi dicevano : “ Stai tranquilla , non ti devi preoccupare ! “ . Così , riprese a cantare , conquistando il primo posto dell’Hit parade con il brano “Città vuota” che eseguì , su invito dei dirigenti RAI, nel programma televisivo “La fiera dei sogni “ . Nel 1964 , l’editore e autore Carlo Alberto Rossi la convinse a incidere la canzone “E se domani “ , fiasco sanremese dei cantanti Fausto Cigliano e Gene Pitney e, nel 1965 , il regista Antonello Falqui la volle come unica conduttrice del programma “Studio Uno “ affiancata soltanto dal coreografo Don Lurio , dalle Gemelle Kessler e dal Quartetto Cetra . All’interno della trasmissione , la cantante duettò con celebri attori (Totò, Alberto Sordi , Vittorio Gassman , Peppino De Filippo) e si esibì in alcuni dei suoi brani più famosi : “ E’ l’uomo per me “, “ Brava “ ( divertissement composto dal direttore d’orchestra Bruno Canfora ) , “ Soli” , (scritto da Antonio Amurri ) , “Se tu non fossi qui “ (con testo e musica di Carlo Alberto Rossi e Marisa Terzi ). Nell’ottobre dello stesso anno , il fratello Alfredo morì a soli ventidue anni in un incidente stradale ; Mina , poco dopo il funesto accadimento, pose fine al rapporto con Corrado Pani e ritrovò la serenità accanto al musicista Augusto Martelli , suo compagno fino alla fine degli anni Sessanta . Nel 1966 , tornata al timone di “Studio Uno “ , lanciò i quarantacinque giri : “ Se telefonando “ ( firmato da Ennio Morricone, Maurizio Costanzo e Ghigo De Chiara ) , “Breve amore” ( colonna sonora del film di Alberto Sordi “Fumo di Londra “ , composta dal maestro Piero Piccioni) , “Sono come tu mi vuoi” , “Mi sei scoppiato dentro il cuore “ ( con testo della regista Lina Wertmuller) . Regina incontrastata del “Sabato sera “ di Antonello Falqui , nell’aprile del 1967 , cantò : “Se c’è una cosa che mi fa impazzire” , “ Conversazione” , “La banda “ ( samba composto da Chico Buarque de Hollanda) e , dando fiducia a uno sconosciuto cantautore di nome Fabrizio De Andrè , “ La canzone di Marinella “ . Lontana ormai dallo stereotipo dell’urlatrice ribelle , indossate le vesti della raffinata interprete di tormenti amorosi , stupì gli spettatori con la struggente esecuzione del brano “La voce del silenzio”, scritto dal giovane autore Paolo Limiti e già portato al successo da Dionne Warwick al Festival di Sanremo dello stesso anno . Il 28 settembre del 1968 , andò in onda la prima puntata della nuova edizione di “Canzonissima “ condotta dal trio Mina , Paolo Panelli, Walter Chiari : la cantante , di settimana in settimana , incantò il pubblico con le delicate melodie di “Vorrei che fosse amore “ , “Non credere” , “Bugiardo e incosciente “( cover della canzone “La Taite” di Joan Manuel Serrat , con traduzione del fidato Paolo Limiti ) . Gli anni Settanta , segnati dal definitivo abbandono della “RIFI “ e dalla fondazione a Lugano di una casa discografica familiare ,la “PDU” , editrice del quarantacinque giri “ Grande grande grande” , proseguirono con il sodalizio artistico Mina- Mogol- Battisti , che regalò alla musica italiana gli evergreen “Insieme “ , “Io e te da soli” , “Amor mio” . Nonostante le conduzioni e le collaborazioni di successo ( come quella con l’ attore Alberto Lupo , partner canoro del tormentone “Parole parole” nello spettacolo televisivo “Teatro 10” ) , dal 1972 , anno della morte a La Crosse, in Wisconsin , in circostanze misteriose , del giornalista romano Virgilio Crocco al quale era legata dal 1970 e dal quale aveva avuto la figlia secondogenita Benedetta , manifestò il proposito di ritirarsi dalle scene , proposito che realizzò nel 1978 dopo aver salutato gli spettatori con il brano : “Non gioco più “ e con i varietà “Milleluci “ (condotto insieme a Raffaella Carrà ) e “Mille e una luce “ . Non smise e, non lo avrebbe fatto nemmeno nei decenni successivi , di cantare , interpretando le canzoni del cantautore Cristiano Malgioglio “: L’importante è finire “ e “Ancora , ancora , ancora “ , censurate dai funzionari Rai ,perché ritenute : “ Spinte e licenziose” . Altri tempi . Oggi, Mina , moglie dal 10 gennaio 2006 del cardiochirurgo Eugenio Quaini , dal suo “buon ritiro “ elvetico , continua a condividere con gli ascoltatori di ogni generazione il dono di un talento prodigioso ; a testimonianza di ciò l’incisione recente di brani quali : “ Portati via” (2005) , “Poche parole “ (2007) , “ Amiche mai “ (2008) , “Carne viva” (2009) . Inoltre , non manca di dispensare , in veste di opinionista , attraverso editoriali pubblicati su quotidiani e riviste patinate ,commenti ironici e sagaci su fatti di attualità e di cronaca . Perciò, il 22 settembre del 2008 , in occasione dei festeggiamenti per i suoi cinquant’anni di carriera , ha affidato alle pagine de “La Stampa “ tale riflessione : “Cinquant’anni fa , una lungagnona col vestito da cocktail sottratto di nascosto alla madre saliva sul palco traballante di una balera lombarda . Si ricorda che l’abito era blu e bianco .Lucido. Si ricorda che, dopo aver cantato la prima canzone, si arrabbiò , perché la gente applaudiva : “Io canto per me .Cosa centrano loro?” . Non aveva le idee chiare . O forse era troppo lucida . Si ricorda che alla fine di quella primissima esperienza scappò via perché i genitori non sapevano … non volevano . A diciotto anni era d’obbligo ubbidire . Ma non l’aveva fatto . E doveva correre a rimettere l’abito a posto il più in fretta possibile . Si ricorda che ,dopo, dietro le sue insistenze , il padre si era convinto a lasciarla fare dicendo alla madre : “ Tanto cosa vuoi che duri questa follia ?! “ . La lungagnona , invece, è ancora qui che rompe le scatole con quel meccanismo misterioso che sono le canzoni , che lei ama e rispetta . E…. e … e la lungagnona non si ricorda altro ! “ .