Dal 2005 i politici italiani hanno ridotto i cittadini in povertàIn evidenza

ROMA- Senza ombra di dubbio questo è il momento peggiore per la Repubblica Italiana. Da quando siamo entrati nell’euro l’Italia sta precipitando

Dal 2005 i politici italiani hanno ridotto i cittadini in povertàIn evidenza

ROMA- Senza ombra di dubbio questo è il momento peggiore per la Repubblica Italiana. Da quando siamo entrati nell’euro l’Italia sta precipitando in qualcosa oggi ancora inimmaginabile. Dopo ogni crisi come questa scoppia una guerra. Speriamo che la storia non si ripeta, e l’inoperosità della classe politica italiana tutta, sappia darsi un freno.
L’Italia sta diventando povera, o meglio, buona parte degli italiani già soffrono la povertà. Secondo i dati forniti dall’Istat, nel report “La povertà in Italia”, nell’arco dell’anno passato le persone in povertà assoluta sono infatti passate dal 5,7% della popolazione del 2011, all’8% del 2012. E’ il livello più alto dal 2005. Anche l’incidenza di povertà relativa è aumentata in un anno, passando dal 13,6% al 15,8%. I numeri se tradotti significa 9 milioni 563 mila sono in povertà relativa, mentre i poveri assoluti sono 4 milioni e 814 mila (8%), percentuale che non riescono ad acquistare beni e servizi essenziali per una vita dignitosa. Le famiglie in povertà assoluta sono il 6,8% del totale delle famiglie italiane. Dal 2011 al 2012 l’incidenza aumenta tra le famiglie con tre (dal 4,7% al 6,6%) , quattro (dal 5,2% all’8,3%) e cinque o più componenti (dal 12,3% al 17,2%); tra le famiglie composte da coppie con tre e più figli, quelle in povertà assoluta passano dal 10,4% al 16,2%. Se si tratta di tre figli minori, dal 10,9% si raggiunge il 17,1%. Aumenti della povertà assoluta vengono registrati anche nelle famiglie di monogenitori (dal 5,8% al 9,1%) e in quelle con membri aggregati (dal 10,4% al 13,3 %).
Per dirla tutta, dal 2005, anno in cui gli italiani ancora non erano entrati nella piena e totale fase buia, sono stati ridotti alla povertà da una classe politica inefficiente e irresponsabile, ripeto, tutta, nessuno escluso, poiché a partire dalle amministrazioni comunali, per poi passare alle regioni e per finire al parlamento, tutti hanno concorso a boicottare le vere esigenze dei cittadini a favore di altri scopi. Ormai c’è poco da sperare, le chiacchiere e i litigi continui scoraggiano ulteriormente i cittadini che, nella realtà quotidiana, toccano con mano la grande fase di criticità. Sono sconfortati e privi di stimoli per crederci ancora: le difficoltà sono troppo grandi per essere superate.