ROMA – Giornata di sangue a Marina di Massa. L’ennesima tragedia familiare di una tremenda gelosia che uccide la felicità di tutti. Marco Loiola, operaio dell’ industria Solvay, ha ucciso la moglie, Cristina Biagi, 38 anni, e ha ferito gravemente un amico di lei. Tre vite distrutte, perché? Perché la gelosia spinge fino a credere che tutto si possa risolvere con la morte di entrambi? Sono domande troppo difficili per noi comuni mortali, la risposta è che si continua a scrivere di omicidi tra le mura domestiche terribilmente orrendi.
Quello di Marina di Massa non è l’unico, ormai fa parte di quella scia che ogni giorno macchia l’amore di sangue. L’amore che si trasforma in odio profondo quando una coppia scoppia. Anche nel caso di ieri dietro c’è, come appurato dai carabinieri, la fine di una relazione. Chi paga le conseguenze di questo insano gesto, sono soltanto i figli, che dovranno vivere senza più l’affetto di un padre e di una madre. Vivere continuando a odiare un padre morto ritenendolo un assossino, e piangere una madre che è morta senza una ragione. Che colpa ne hanno questi figli che già vivevano una condizione di disagio vedendo due genitori non più uniti nell’amore che li ha portati al mondo.
L’amore eterno? È solo una frase, per il resto sta diventando sinonimo di fine. Prima esisteva l’amore eterno. Le nuove generazioni l’hanno fatto diventare un giocattolo che si può rompere facilmente e può, come nel caso di ieri, diventare anche una tragedia. Allora adeguiamoci ai tempi. Se l’amore non è più eterno, facciamo in modo di esserne consapevoli sin dall’inizio, e se finisce, teniamo conto che entrambi hanno il diritto di rifarsi una vita. Basta con questi omicidi inutili, stupidi, fuori luogo e senza nessun senso: se l’amore ha un termine, come voi generazioni state cercando di far credere a chi nell’amore ci ha creduto profondamente, costruendo un tetto per i figli credendo nella famiglia, mettete in conto che la relazione quando finisce non deve lasciare rancori, altrimenti voi non credete né nei figli né nella famiglia, quindi per voi l’amore non è amore. Quando si arriva ad uccidere colui o colei con il quale si è condivisi un periodo ritenuto amore, significa che quello era solo un percorso estemporaneo ma non era amore vero. Non si uccide per gelosia, si continua ad amare tenendo nel cuore i ricordi che restano, ma non si può uccidere per gelosia o per rancore.
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