Categories: Cronaca

1970-2018: 48 anni di cattivi politici

ROMA – Nel 1970 parte un percorso che porta il nostro paese a perdere tutto quello che era stato costruito nel post guerra. Finita quella classe dirigente che aveva tolto le macerie dalle strade, ricostruito il nostro paese, arriva un percorso politico che demolisce buona parte di quello che si era fatto.
L’Italia viene presa in mano da una classe dirigente inadeguata e poco attenta agli interessi dei cittadini. Una classe politica che in quarantotto anni ha saputo costruire soltanto tante menzogne durante le campagne elettorali e chiacchiere che non sono state trasformate in fatti, ma sono rimaste promesse mai mantenute.
Un percorso di anni che ha visto il popolo italiano essere decurtato di parecchie certezze. Sono state compiute azioni politiche sfavorevoli ai bisogni dei cittadini. Il percorso arriva fino ai giorni nostri, dove ora vivere in questo paese è diventato impossibile. Le ricchezze degli italiani sono andate assottigliandosi. Abbiamo perso il potere d’acquisto, abbiamo perso la migliore parte produttiva, fatta di tante piccole realtà imprenditoriali che sono state la forza dal dopoguerra.
Quello che però ha contribuito a portare allo sfascio la normalità del bel paese, sono state le azioni politiche di chi ha guidato il paese. Ci siamo ritrovati politici improvvisati che si sono vantati di essere professionisti ma, in effetti, erano professionisti del nulla. Il paese diventava giorno dopo giorno lo specchio della sua classe dirigente. Le mafie prendevano il sopravvento, la corruzione dilagava e si allargava a macchia d’olio, le leggi apportate venivano studiate per distruggere e non per portare benefici. Questi attori di un teatro noioso, si sono resi protagonisti di una commedia che non faceva più ridere.
Il debito pubblico andava frenato sul nascere, già nel 1970, invece le nuove leve politiche hanno incrementato il debito attraverso sprechi delle risorse pubbliche. Indebitarci per mantenerci, era diventato il motto di chi governava. Chi è venuto dopo ha fatto leggi che hanno tutelato la sussistenza dei partiti e logiche economiche che andavano solo ad appannaggio della classe politica. Hanno costruito strumenti perfetti per accontentare chi rimaneva fuori dal parlamento attraverso le cosiddetti società partecipate. Strumento buono solo a sprecare i soldi dei contribuenti, ma che non hanno mai costruito nulla di positivo per il paese.
Un percorso fatto di leggi inutili. Spesso leggi che diventavano ridicole, ma esse servivano solamente per tirare soldi dalle tasche degli italiani. Un meccanismo di leggi che poi ha portato inevitabilmente alla discesa economica dell’Italia, fino a trascinarla verso una povertà sistematica. In 48 anni le nuove leve politiche, molte di esse passate a altra vita, hanno consumato il benessere degli italiani portandoli nell’insicurezza più totale, tanto che oggi per i giovani non c’è più futuro.
Oggi il nostro paese vive grazie a 23 miliardi di debito pubblico che i governi fanno ogni mese. Senza questi prestiti noi non saremmo in grado di pagare gli stipendi della macchina pubblica, pensioni, e anche soddisfare esigenze impellenti. Continuiamo a fare debiti perché i politici non tagliano le spese improduttive. Ai cittadini chiedono continuamente sacrifici, ma loro non fanno un secondo di sacrificio.
In 48 anni invece di diventare la più grande nazione al mondo siamo diventati il fanalino di coda di tutto e tutti. Ci siamo fermati invece di continuare a camminare. Tutta colpa di una generazione politica che ha messo in piedi un sistema di uomini e donne che hanno guardato esclusivamente allo stipendio di 13mila euro che ogni mese entrava nelle loro tasche. Dall’altra parte della barricata, invece, c’è un popolo in trincea, che deve difendersi quotidianamente dagli attacchi della classe dirigente avendo a disposizione poche armi. Davanti hanno un esercito di mostri che si chiama stato, che continua a vessarli con leggi e leggine che impediscono di difendersi a dovere. La morte dell’Italia è iniziata nel 1970, nel 2018, se non si fa veramente qualcosa di positivo, la fine non tarderà ad arrivare, poiché l’inutile generazione di politici che si è scambiata i ruoli alla guida del paese dal 1970 ad oggi, hanno saputo produrre solo paure e nessuna sicurezza.

Redazione

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