I “Paperoni della politica” non possano mai capire chi deve fare tutto con 1000euro al mese

ROMA-Mentre il popolo muore di fame, come succedeva ai tempi del fascismo, il potere guadagna una montagna di soldi. È impossibile che chi guadagna tanti soldi a fine anno può capire un pensionato con 530euro al mese oppure un operaio con

I “Paperoni della politica” non possano mai capire chi deve fare tutto con 1000euro al mese

ROMA-Mentre il popolo muore di fame, come succedeva ai tempi del fascismo, il potere guadagna una montagna di soldi. È impossibile che chi guadagna tanti soldi a fine anno può capire un pensionato con 530euro al mese oppure un operaio con 1200euro e deve fare tutto quello che serve per vivere e pagare le tasse ormai giunte al 54. Che schifo, un operaio deve lavorare dodici mesi per guadagnare qualcosa in più di uno stipendio di un politico. I dati usciti fuori che da oggi si possono consultare a Montecitprio, vedono i politici italiani battere la bandiera della ricchezza, dal più sconosciuto ai nomi più famosi, moralisti compresi, da la sensazione che questa classe dirigente è molto legata ai guadagni che devono incamerare e meno ai bisogni dei cittadini. Infatti se c’è da fare sacrifici i cittadini sono chiamati a farli, ma quando si tratta di dover mettere mano alle loro spettanze succede il finimondo.
L’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è infatti passato da 40.897.004 del 2009 a 48.180.792, come si legge nella dichiarazione dei redditi 2011 consultabile da oggi a Montecitorio. Per il capo del governo attuale, Mario Monti, un reddito da un milione e mezzo di euro (1.513.030), è il senatore a vita più ricco. Renato Schifani, batte quello della Camera, Gianfranco Fini: la seconda carica dello Stato ha dichiarato un reddito imponibile di 223.939 euro e ha pagato 89.464 euro di imposte, mentre il leader di Fli ha dichiarato 201.115 euro, di cui 79.541 di imposte. Tra i leader di partito il più ricco è Gianfranco Fini, con i già citati 201.115 euro, davanti ad Antonio Di Pietro, numero uno dell’Idv, con 182.207 euro, che nella dichiarazione dei redditi del 2011 ha segnalato l’acquisto di alcuni terreni a Montenero di Bisaccia. Il segretario del Pdl, Angelino Alfano, che ha denunciato al fisco 169.317 euro. Pier Luigi Bersani, con 136.885 euro, Francesco Rutelli, dell’Api, con 131.252, e Umberto Bossi, Lega, con 124.871. Pier Ferdinando Casini, Udc, il cui reddito imponibile del 2010 è di 116.986 euro. Anna Finocchiaro (115.686), il Pdl Maurizio Gasparri (114.869), il capogruppo del Misto Giovanni Pistorio (Mpa), con 111.881 euro, e sotto i 100mila euro il capogruppo dell’Idv, Felice Belisario, con 92.756. Alla Camera il capogruppo con la dichiarazione più alta è Siegfried Brugger (238.091 euro), che supera quella del collega Pd, Dario Franceschini, con un imponibile di 225.854, di Silvano Moffa, di Popolo e Territorio nonché presidente della commissione Lavoro, con un imponibile di 167.132 euro.
Questi alcuni esempi di come il popolo italiano, ridotto in schiavitù, deve lavorare sei mesi per lo stato e gli altri sei mesi per non farsi pignorare la prima casa e cercare di mettere il piatto sulla tavola. A questi vanno sommati i presidenti di regione province che pure sfiorano i 14mila euro annui. È uno schiaffo alla povertà diffusa, ed è uno schiaffo alla dignità del popolo italiano. I cittadini perdono il lavoro e non riescono a trovarne uno nuovo, invece ci sono politici che hanno tripli incarichi oltre a professioni che fanno lievitare i guadagni. Non credo che questa è l’Italia che vogliono gli italiani: Monti ci ha chiesto enormi sacrifici per far crescere l’Italia, ma li ha chiesti a chi non ha più nulla.