L’agricoltura campana verso una nuova economia
NAPOLI-A margine del convegno, dal titolo L’agricoltura campana verso una nuova economia dove si è parlato anche dello scenario agricolo regionale alla luce della nuova Pac (Politica agricola comunitaria) e degli investimenti previsti dal Psr,

NAPOLI-A margine del convegno, dal titolo L’agricoltura campana verso una nuova economia dove si è parlato anche dello scenario agricolo regionale alla luce della nuova Pac (Politica agricola comunitaria) e degli investimenti previsti dal Psr, tenutosi questa mattina a Napoli, è intervenuto il Rappresentante della Consulta Nazionale dell’Agricoltura, Rosario Lopa, già Consulente per il settore Agricoltura del la Provincia di Napoli, che ha spiegato che il principale obiettivo della riforma era di rendere meno distorsivo il sostegno alla produzione. Con La revisione della Pac è stata avviata una politica innovativa in agricoltura stanziando risorse per i giovani, per la qualità e per lo sviluppo rurale, per il quale il Paese ha ottenuto risorse supplementari. Bisogna che si evitati i rischi di abbandono della produzione nelle zone più sensibili come la Campania, che il cambiamento è incompleto perché dovrà essere ampliato con la revisione delle organizzazioni di mercato mediterranee e con adeguate politiche di sviluppo nei diversi paesi membri. Bisogna difendere l’ambiente, promuovere il territorio ma nello stesso tempo valorizzare le produzione tipiche e la qualità dei prodotti, perché l’economia continui ad essere la forza economica della Campania, della provincia di Napoli in particolare e della gente che ci vive. Dalla voce delle associazioni la testimonianza di chi ha fatto, dell’agricoltura di due regioni, il fiore all’occhiello dell’economia del territorio ed europea. Avviare un dialogo aperto ed incessante con i rappresentanti delle associazioni di categoria. L’agricoltura e la pesca, la valorizzazione e il rispetto della patrimonio naturalistico a braccetto con l’economia. Andiamo a definire insieme ai produttori le peculiarità e la vocazione del territorio noi dobbiamo essere pronti. Impegnati a sostenere e promuovere iniziative di tracciabilità ed etichettatura di prodotti adeguati che rappresentano il traino di tutto il made in Italy. Dobbiamo smettere di pensare che l’agricoltura sia all’ultimo posto, non può pagare il prezzo di piani energetici sbagliati. Bisogna, ha concluso Lopa, gestire meglio l’acqua e comprendere che l’agricoltura, se consuma acqua, è anche uno strumento per riprodurla. Se causiamo l’abbandono delle campagne il dissesto idrogeologico aumenterà.