ROMA – Una tragedia dai contorni inspiegabili per come si è consumata quella di Tallmadge D’Elia,38 anni, morto mentre stava fumando una sigaretta elettronica. L’uomo si trovava nella casa di famiglia a St Petersburg, in Florida, quando è successa la tragedia. L’uomo ha lavorato per molto tempo come produttore televisivo, poi ha scelto la carriera del freelance e si è trasferito a St. Petersburg, in Florida. E proprio lì si trovava quando il 5 maggio scorso è stato ritrovato già morto dai vigili del fuoco. La camera da letto in fiamme e il suo corpo ricoperto per l’80% da ustioni. L’autopsia l’ha confermato due giorni fa: la colpa è della sigaretta elettronica, che è esplosa.
Non sono chiari i dettagli della dinamica dell’incidente. L’autopsia non specifica come ha fatto la sigaretta a esplodere. Si sa, però, che era stata modificata, per rendere possibile un maggior accesso alla batteria da parte del fumatore –riporta Tg com 24 – Il voltaggio infatti non veniva regolato come in tutti gli altri modelli dello stesso tipo. La fabbrica da dove veniva quella di D’Elia, ha dato la colpa a chi ha prodotto le batterie. Si tratta in realtà delle stesse al litio, usate anche per gli smartphone e che non hanno mai causato problemi gravi, eccezion fatta per i casi di esplosione dei Galaxy 7 Note.
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