AVERSA-Sappiamo benissimo che finita la campagna elettorale le promesse rimangono il più delle volte semplici parole custodite nel cassetto e, spesso, la memoria neanche ricorda più. Ho ascoltato tanto durante la recente campagna elettorale per le amministrative di Aversa, pertanto rimangono nella mia lucida mente le frase dette e ridette dal sindaco Sagliocco in merito alla sanità ma, soprattutto, in merito alla questione Moscati di Aversa. Ebbene, quelle parole, spero, non restino un semplice flusso di fiato per riempire d’eco le sale durante le parate elettorali, ma siano ossigeno puro per cambiare le sorti di una struttura ospedaliera indispensabile per un vasto territorio come l’agro aversano. Se poi vogliamo essere più precisi, va considerato che il Moscati soddisfa le esigenze di salute di un bacino di utenze superiore alle settecentomila unità, visto che si riversano al Moscati cittadini provenienti dalla vicina Giugliano, Sant’antimo, Melito e a volte anche da Secondigliano.
Bastano piccoli provvedimenti capaci di dare ossigeno alle condizioni di operatività di medici e infermieri. In questo mese sto vivendo da vicino la vita all’interno del Moscati, ma non solo oggi, quindi sono testimone del passato e del presente della vita del Moscati. Posso assicurarvi che in certi momenti diventa insopportabile lo stress procurato dalla mole di lavoro che si verifica all’interno di taluni reparti e, soprattutto, all’interno del pronto soccorso. Tuttavia, come ho scritto in un precedente servizio, le capacità professionali, scartando l’arroganza e la poco professionalità di qualcuno, pochi per fortuna, gli operatori cercano di fare il possibile per alleviare la sofferenza del malato. Preme, e lo ripeto, che ci si attivi vivamente e non solo a chiacchiere, per far sì che il pronto soccorso sia potenziato con l’innesto di nuovi infermieri e medici. Come vanno potenziati reparti che hanno bisogno di maggiore professionalità al servizio del malato. Per quanto mi riguarda tralascio l’aspetto strutturale del Moscati, la priorità e tutta al suo interno, e lì che bisogna intervenire affinché chi ci lavora possa farlo con maggiore serenità, evitando di poter commettere errori che possono compromettere la vita del paziente. Poi bisogna ragionare sul problema strutturale in termini di capienza, per ovviare alle situazione di mancanza di posti letto che si ripete spesso in specifici reparti. Situazione anch’essa prioritaria, che va affrontata con celerità, poiché spesso i pazienti sono costretti a rimanere in barella per ore e anche giorni prima di essere collocati in una stanza. Spero che il sindaco Sagliocco possa smuovere le acque al più presto mantenendo fede alle sue promesse elettorali, esortando la regione ad investire sul Moscati in tempi brevissimi. La salute dei cittadini prima di tutto, il resto può attendere, la sofferenza umana NO: ha la priorità su tutto.
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