ROMA- Ripristinare le regole nel nostro paese è un dovere della politica. Cosa che negli ultimi anni non è mai stata fatta, ed ora si tenta di riportare alla normalità un paese allo sbando. I rom hanno da sempre costituito un problema, come è diventato un problema l’immigrazione senza regole.
Si è sempre cercato di capire quanti fossero i rom presenti sul nostro territorio, ma mai si è riusciti a fare una mappatura ben precisa. Nel mese di luglio dello scorso anno ci ha provato l’Associazione 21 luglio, arrivando a individuare circa 26mila nomadi che occupano insediamenti più o meno vivibili.
I nomadi non sono più ben visti come succedeva un tempo, quando erano dediti alla lavorazione del rame in maniera artigianale, oggi vengono additati per il loro triste legame con la cronaca nera. Quotidianamente sono al centro di episodi di furto, rapina e altri atti criminali. Le donne prevalentemente si posizionano nei luoghi affollati, come le stazioni ferroviarie o metropolitane, per derubare il malcapitato di turno. I fatti che riguardano episodi criminali dei rom in Italia non si contano ed hanno riempito pagine e pagine di cronaca. Quello più potente è diventato il clan dei Casamonica a Roma, esso si è distinto nel tempo per i legami con la criminalità organizzata, spesso di stampo mafioso, ma anche per le attività di estorsione, spaccio, corruzione, riciclaggio di denaro. Famiglie che campano sull’illegalità e che rispettano solo la legge del più forte.
Sono stimate che le baraccopoli in Italia sono 148, e si trovano in ben 87 comuni dislocati su tutta la penisola. Quello che preoccupa di più, su cui la politica deve fare molta attenzione, è rappresentato dal 50% della popolazione rom costituita da minori. I bambini sono usati come strumento di accattonaggio sia con temperature rigidi sia con caldi torridi. Si calcola che Circa 16.400 rom vivono in campi riconosciuti, 1.300, per lo più di origine sinti, in piccoli insediamenti del Centro Nord, 1.200 tra Roma, Napoli e la Toscana. Sono, invece, 760 quelli che risiedono in abitazioni concesse dai Comuni in Calabria. Secondo l’ultima rilevazione fatta a Roma, nella Capitale ci sono 17 baraccopoli riconosciute e 300 micro insediamenti. Nel resto del Paese i centri più grandi sono quelli di Borgo Mezzanone (Foggia), Camping River (Roma), Scampia (Napoli) e Germagnano esterno (Torino). Tante persone che compongono un esercito di essere umani sempre in fuga, che vivono di espedienti e nella piena illegalità.
Insomma stiamo parlando di persone che non vivono nella normalità come prevedano le nostre leggi, quindi è giusto intervenire per portare delle regole anche tra i rom che finora sono tate ignorate. L’Italia è un paese democratico con le sue leggi, chiunque ci vive deve rispettarle sia esso italiano sia esso straniero, la legge è uguale per tutti.
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