Inverno 1952 . Los Angeles (California). All’interno di uno dei teatri di posa degli stabilimenti cinematografici di Hollywood sono in corso le riprese della commedia musicale “Cantando sotto la pioggia” , diretta da Stanley Donen. Una squadra di operai , terminato di montare dei teloni scuri ai lati della scenografia , al fine di ricreare un’atmosfera notturna , esorta il capo degli addetti agli effetti speciali a mettere in moto l’apparecchio in grado di simulare una pioggia battente . La vista delle gocce d’acqua rade e sottili suscita perplessità in Donen , che esclama : “Stooop ! ….Mr Finch , cos’è questa roba ? , sbaglio o le avevo chiesto di far venir giù il diluvio ? …con questa pioggia fiacca , proprio non ci siamo! …Finch , buon uomo , vedrà che se si impegna , di certo , potrà fare meglio di così ! … ” . “Dooonen ! , diavolo di un regista ! , invece di preoccuparti della pioggia artificiale faresti meglio a occuparti del protagonista ! , dov’è Gene ? , fra poco inizieranno le riprese e non si è ancora presentato sul set ! ….è tutta la mattina che la mia segretaria è in giro a cercarlo !… ” , tuona Arthur Freed , produttore del film per la Metro Goldwyn Mayer . “Mr Freed , non si agiti ! ….Kelly è estremamente debilitato per via di un violento attacco febbrile , ma sarà qui a momenti … ” , lo ammansice il regista . Poi , rivolgendosi nuovamente all’addetto agli effetti speciali , ordina : “Ehi , Finch , fermati ! , ferma quella dannata macchina e ascolta : quello che sta venendo giù non sembra neppure lontanamente un temporale , quindi ti consiglio di aggiungere del latte all’acqua così da migliorare il risultato!..” . “Dooonen ! , se Kelly non è in scena fra meno di un istante , invece di “Cantando sotto la pioggia” girerà “Cantando sotto la doccia” , quella di casa sua ! … ” , sentenzia furioso il produttore. Kelly , varcato proprio allora l’ingresso del teatro di posa , vestito con gli abiti di scena , entra salutando la troupe e mimando una smorfia di scuse al produttore Freed . Recatosi al centro , principia a cantare il brano , già interpretato sullo schermo da Cliff Edwards e da Judy Garland , “Singin’in the rain” . Quindi , Impugnato un ombrello lanciatogli da un tuttofare , balla e rotea più volte intorno a un lampione , mentre una fitta pioggia , realizzata ad arte dagli scrupolosi artigiani , cade bagnandolo. L’esibizione , una volta terminata , raccoglie il plauso del regista e del produttore , inducendo quest’ultimo a rilevare ironicamente : “E così , Donen , il suo amico sarebbe stato debilitato da un violento attacco febbrile ? … ” .
“In apprezzamento della sua versatilità come attore , cantante , regista e ballerino e in particolare per i suoi spettacolari successi nell’arte della coreografia cinematografica” . Con questa motivazione la giuria degli Academy Awards insignì nel 1951 Gene Kelly di un Oscar onorario . Terzo di cinque figli , Eugene , questo il vero nome dell’artista , nacque a Pittsburgh (Pennsylvania) il 23 agosto del 1912 dagli immigrati irlandesi James e Harriet , commercianti di grammofoni . Incoraggiato dalla madre , sin da bamnino studiò danza insieme al fratello minore Fred , con il quale costituì il duo “The Kelly Brothers” e realizzò spettacoli amatoriali . Nel 1932 , terminati gli studi superiori presso la “Peabody High School”, diede vita alla “Gene Kelly Studio of the Dance” . Iscrittosi alla facoltà di Economia della locale Università , alternò allo studio l’insegnamento e la pratica della danza. Nella metà degli anni Trenta , debuttato presso i teatri di Broadway , apparve nello spettacolo di Cole Porter “Leave it to me” , in veste di ballerino di supporto della cantante Mary Martin , durante l’esecuzione del numero “My heart belongs to Daddy” . Nel 1949 , ottenuta la fama grazie all’interpretazione della commedia musicale di Richard Rodgers e Lorenz Hart , “Pal Joey” , lavorò come coreografo nel musical di Edward Buzzell “Best Foot forward” . Quindi , divenuto celebre come ballerino e coreografo , esordì nel cinema prendendo parte fra il 1942 e il 1944 ai film di Busby Berkeley e Charles Vidor “For Me and My Gal” e “Fascino” , nei quali recitò accanto a Judy Garland e a Rita Hayworth. Candidato nel 1946 all’Oscar come “migliore attore protagonista” della pellicola diretta da George Sidney “Due marinai e una ragazza” , in cui recitò al fianco dell’amico Frank Sinatra , fra il 1948 e il 1949 girò le commedie : “Facciamo il tifo insieme” , di Busby Berkeley e “Un giorno a New York” ( film quet’ultimo di cui , per la prima volta, curò la regia , insieme con Stanley Donen) e ideò le coreografie di “I tre moschettieri” , di George Sidney . Nel decennio Cinquanta , benchè avesse raggiunto l’apice della carriera , riscosse ancora un vasto consenso di pubblico e di critica interpretando le pluripremiate (con Golden Globe e BAFTA) commedie di Vincente Minnelli e Stanley Donen “Un americano a Parigi” ( storia dell’amicizia tra due artisti americani “Jerry” (Kelly) e “Adam” (Oscar Levant) , conosciutisi per caso nella capitale francese ) e “Cantando sotto la pioggia”, (vicenda incentrata sul rapporto conflittuale tra due attori del cinema muto , “Don Lockwood”(Kelly) e “Lina Lamont” (Jean Hagen) , calati di colpo nella realtà del sonoro). Coreografo del film di Vincente Minnelli “Brigadoon” , a partire dal 1954 e nel corso del ventennio Sessanta e Settanta si dedicò prevalentemente alla regia , dirigendo commedie musicali e leggere come : “E’ sempre bel tempo” , “Trittico d’amore” (premiata con un Orso d’oro al Festival di Berlino) , “Destinazione Parigi” , “Il tunnel dell’amore” , “Gigò(Gigot)” , “Una guida per l’uomo sposato” , “Hello , Dolly!” , “Non stuzzicate i cowboys che dormono e “Hollywood…Hollywood” . Primo artista statunitense a coreografare e a mettere in scena un balletto all’Opèra di Parigi, evento che gli valse l’attribuzione della Legion d’onore , nel 1984 fu tributato di un riconoscimento alla carriera dall’American Film Institute e nel 1994 , (anno nel quale apparve per l’ultima volta sul grande schermo recitando un piccolo ruolo nella pellicola di Bud Friedgen “That’s Entertainment” ) della National Medal of Arts dal presidente degli Stati Uniti Bill Clinton . Colpito da ben due ictus , che ne compromisero irremediabilmente le condizioni di salute , morì il 2 febbraio del 1996 , all’età di ottantatrè anni , nella sua casa di Beverly Hills (contea di Los Angeles) , circondato dall’affetto della compagna Patricia Ward e dei figli Kerry , Bridget e Timothy , avuti dalle ex mogli , l’attrice Betsy Blair e la coreografa Jeanne Coyne. “Obituary” ( “Necrologio” ) , titolò seccamente il “Los Angeles Times” all’indomani della scomparsa , salutando con sobrietà un personaggio ironico , ma altrettanto schivo e malinconico , che , intervistato , ricordava sovente : “A quattordici anni scoprii le donne . Al tempo , danzare era il solo modo perchè un ragazzo potesse abbracciare una ragazza . Danzare era corteggiare . Solo più tardi scoprii che danzare è anche gioire , amare , sognare ” .