Mar. Mar 19th, 2024

Ormai più del 50% degli italiani è alle prese con l’attuale crisi economica che sta attanagliando famiglie e imprese. Il caro bollette e gli aumenti dei prezzi al consumo, stanno portando gli italiani a cambiare modello di vita eliminando il superfluo. Sono queste, in sintesi, le principali evidenze che emergono dal Report “FragilItalia”, elaborato da Area Studi Legacoop e Ipsos, in base ai risultati di un sondaggio condotto su un campione rappresentativo della popolazione, per testarne le opinioni relative al tema “Rincari e consumi”.

Dal sondaggio è emerso che il 57% sta tagliando lo shopping, il 56% i consumi di gas e il 54% le spese per attività culturali e di svago. l’87% degli italiani sta evitando i consumi di energia elettrica e di gas, l’84% le cene fuori, l’83% i viaggi, l’82% lo shopping e i divertimenti.

Nel ceto popolare – spiega il sondaggio – la riduzione del consumo di energia elettrica interessa il 72% degli italiani (63% il dato medio), quella dello shopping il 73% (dato medio 57%), quella del consumo di gas il 69% (56% dato medio), quella per attività culturali e di svago il 70% (54%). La tendenza attuale è destinata a proseguire anche in futuro.

Anche la spesa alimentare subisce tagli consistenti: i salumi e la carne guidano la classifica delle percentuali di chi dovrà rinunciarvi o ridurne il consumo (67%), seguiti dal pesce (64%), dai formaggi (62%), dai surgelati (58%). “Il protrarsi dell’aumento dei costi e dei prezzi ci ha condotto sull’orlo di una nuova crisi, evidente in questi dati” – commenta Mauro Lusetti presidente di Legacoop – “Questa crisi è già sociale, e lo vediamo dalla asimmetria con cui l’impatto degli aumenti colpisce i bilanci delle famiglie; i ceti più esposti stanno già tirando la cinghia, le preoccupazioni e l’angoscia già toglie loro il sonno. Ma è alla porta anche una crisi economica: cultura, svaghi, viaggi, acquisti non alimentari, tutto ciò su cui si era basata la rapida ripresa che l’anno scorso ci ha condotto fuori dalla pandemia. Il calo dei consumi, e la gelata della fiducia dei cittadini, anticipano un contraccolpo sul sistema produttivo che le nostre imprese cooperative intravvedono all’orizzonte. Le previsioni dei mesi scorsi si sono via via aggiornate sugli scenari più negativi. Ribadiamo che occorrono politiche pubbliche di emergenza e coraggiose, perché il rischio è quello di un pericoloso avvitamento economico e sociale”.