IRRESPONSABILI
ROMA-Non ci sono aggettivi che reggono per definire l’irresponsabilità dell’Europa e dei suoi politici. Persone delegate dai popoli che non assolve al ruolo demandato. Questi signori stanno affossando intere nazioni per correre dietro ad un fantasma che sta trascinando le persone in una

ROMA-Non ci sono aggettivi che reggono per definire l’irresponsabilità dell’Europa e dei suoi politici. Persone delegate dai popoli che non assolve al ruolo demandato. Questi signori stanno affossando intere nazioni per correre dietro ad un fantasma che sta trascinando le persone in una condizione di povertà pur di difendere l’indifendibile. Ieri giornata nera delle borse, non è la prima volta, ormai siamo abituati al potere indiscusso dei mercati. Non ci sono governi legittimati, governi tecnici o altro che possa reggere allo strapotere che è stato messo nelle mani dei mercati finanziari e dei colossi speculativi.
Non c’è via d’uscita da questo pantano se non ritornare indietro. Lo sanno benissimo tutti, cittadini compresi, eppure nessuno muove un dito per porre fine a questa tragedia. L’euro è una grande condanna, poiché dietro non c’è nessuna Europa unita. Nessuno e, ripeto, nessuno si sentirà mai europeo come intendono le menti “svigorite” di tutta la classe politica europea. Tutti siamo nazionalisti e tutti ci sentiamo figli della nostra patria. Se c’è da fare una guerra difendiamo prima l’orticello di casa nostra e poi difendiamo il nostro vicino di casa.
Non si può vivere senza stampare moneta. Non si può vivere con una banca centrale europea inutile che ha solamente poteri limitati. Non si può vivere continuando a chiedere l’elemosina ai mercati finanziari per garantire servizi ai cittadini. Nessuno può vivere accumulando debiti su debiti, ed oggi, in Europa, siamo tutti pezzenti e dobbiamo chiedere l’elemosina ai mercati finanziari perché la banca centrale europea non può stampare soldi per creare la giusta barriera di protezione contro le speculazioni finanziarie. È il momento di decidere se vogliamo continuare a vivere aspettando che la Germania continui a decidere per tutti noi, oppure vogliamo ricostruire quello che l’Europa unita e l’euro ha distrutto.